Regia: Susanna Nicchiarelli. Fotografia: Crystel Fournier. Montaggio: Stefano Cravero. Scenografie: Alessandro Vannucci, Igor Gabriel. Costumi: Massimo Cantini Parrini.
Interpreti: Romala Garai, Patrick Kennedy, John Gordon Sinclair, Felicity Montagu, Karina Fernandez, Emma Cunniffe, Oliver Chris, David Kirk Traylor, Katie McGovern.
Produttore: Serena Alfieri. Distribuzione: 01 Distribuzion. Origine: Italia, 2020.
Eleanor detta Tussy è "la più coraggiosa" delle tre figlie del filosofo e teorico politico tedesco Karl Marx. È lei che ne porta avanti l'eredità, anche perché una sorella, Jenny, è morta poco prima del padre, e l'altra, Laura, si è trasferita in Francia. Ma sono soprattutto l'intelligenza e l'indole combattiva di Eleanor a fare di lei la persona più adatta a tenere viva la fiamma del pensiero paterno. Dunque è lei a battersi per i diritti dei lavoratori, le pari opportunità nell'ambito dell'istruzione e il suffragio universale, nonché contro il lavoro minorile. Ma nella vita privata Eleanor non è così lucida e determinata: il suo compagno di vita, Edward, è infatti uno spendaccione fedifrago di cui lei non sa liberarsi. Le scelte di regia di Susanna Nicchiarelli sono altrettanto coraggiose di quelle filosofiche e sociali di Eleanor Marx: cesure temporali che eliminano il superfluo e si concentrano sui momenti salienti, spesso rivelatori, della vita della protagonista, che enuncia le sue deduzioni (o illuminazioni) come analisi storico-sociologiche, guardando in camera, alla maniera de Il mestiere delle armi. La crudeltà di certe scelte dettate dal contesto economico e politico nonché dal costume dei tempi, specialmente riguardo alle donne, ricorda invece quella di L'età dell'innocenza o di Una vita, per restare in epoca ottocentesca.
Nicchiarelli rivela anche la stessa lucidità e la stessa spavalderia di Greta Gerwig nel riassemblare Piccole donne sulla base di una diversa necessità narrativa, e con Gerwig Nicchiarelli condivide un certo gusto pittorico postmoderno applicato ad un'epoca passata, e sottolineato da una scelta musicale che comprende la rilettura punk rock di brani celebri ad opera dei gruppi 'Gatto ciliegia contro il grande freddo' e 'Downtown Boys'.
La composizione dell'immagine, complici le scenografie di Alessandro Vannucci e Igor Gabriel e i costumi di Massimo Cantini Parrini, è magnifica e ha una potenza estetica non comune. E l'inserimento dei filmati d'archivio testimonia come certe realtà non siano il frutto di un'esagerazione drammaturgica ma una realtà storica documentata.La quantità di tempo filmico dedicato al rapporto fra la protagonista e il suo compagno di vita, forse è sproporzionata rispetto a quello dedicato alla dimensione pubblica della figlia di un grande della Storia, nonché al rapporto fra Eleanor e quel padre che "voleva tutto per lei tranne che la sua libertà". L'intento è quello di mostrare l'incongruenza fra dimensione pubblica e privata della protagonista.
Per fare qualche raffronto con il cinema recente, Lincoln, pur dettagliando molto bene la relazione fra il presidente americano e la moglie e le sue ricadute pubbliche, dà almeno altrettanto spazio alle scelte ideali e politiche dell'uomo di Stato.
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