Regia e sceneggiatura: Francesco Bruni. Fotografia: Carlo Rinaldi. Montaggio: Alessandro Heffler. Scenografie: Ilaria Sadun. Musiche: Mattia Carratello Costumi: Cristina La Parola.
Interpreti: Kim Rossi Stuart, Lorenza Indovina, Barbara Ronchi, Giuseppe Pambieri, Raffaella Lebboroni, Nicola Nocella, Fotini Peluso, Tancredi Galli.
Produttore: Carlo Degli Esposti. Distribuzione: Vision Distribution. Origine: Italia, 2020.
Protagonista di “Cosa sarà” è Kim Rossi Stuart, che interpreta Bruno Salvati. L’uomo sta attraversando una fase difficile della sua vita, sia dal punto di vista professionale che da quello personale. Il lavoro non va: fa il regista ma i suoi film non sono mai riusciti ad ottenere successo e ora il produttore fatica a metter su un nuovo progetto. A casa non si respira un’aria migliore: Bruno si è da poco separato dalla moglie Anna, che sembra già avere un nuovo uomo. I figli, Adele e Tito, hanno rispettivamente 20 e 17: Bruno non riesce a essere per loro il padre che vorrebbe. Non comprende la loro età particolare e non sempre sa relazionarsi nel modo giusto. In questo scenario già buio, arriva un altro brutto colpo per Bruno: scopre di avere una forma di leucemia. Il percorso verso la guarigione, nel quale è accompagnato passo passo da una competente ematologa, sarà lungo e tortuoso. Bruno teme sempre più di non farcela. Per prima cosa, è necessario trovare un donatore di cellule staminali compatibili e i primi tentativi non avranno un buon esito. Una svolta arriverà dal padre di Bruno, Umberto: quest’ultimo gli rivelerà uno sconvolgente segreto sul suo passato, dal quale Bruno riceverà una nuova speranza. Bruno e la famiglia intraprenderanno un viaggio al fine di trovare chi possa esser loro di aiuto. Nell’inatteso percorso di rinascita, i rapporti dei personaggi cambieranno e Bruno, in particolare, uscirà dal suo ego e imparerà a fare attenzione agli altri. Il regista Francesco Bruni ha dichiarato di aver scelto il titolo “Cosa sarà” in quanto gli è parso esprimesse molto bene “l’incertezza in cui vive il protagonista e in cui tutti possiamo riconoscerci, ora più che mai”. Con l’occasione, riguardo il titolo del film precedente ha precisato: "Andrà tutto bene, scelto più di un anno fa, se al principio sembrava profetico (poiché quell’espressione risuonava ovunque), con l’andare del tempo - ironia della sorte - ha finito per risultare fuorviante, soprattutto perché il nostro film non parla affatto della pandemia che ha colpito il mondo intero in questi ultimi mesi”.
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