Regia: Elisa Amoruso. Sceneggiatura: Elisa Amoruso, Eleonora Cimpanelli. Fotografia: Martina Cocco. Montaggio: Chiara Griziotti. Scenografie: Giada Esposito. Costumi: Gaia Calderone.
Interpreti: Micaela Ramazzotti, Giampaolo Morelli, Emma Fasano, Federico Ielapi, Manon Bresch, Fabrizia Sacchi, Sara Franchetti, Massimo Cagnina, Eliana Miglio, Claudio Bigagli, Roberto Fazioli.
Produttore: Angelo Barbagallo. Distribuzione: Bim Distribuzione. Origine: Italia, 2020.
Anni Ottanta. Nina si è trasferita da poco, e in fretta e furia, da una zona centrale di Roma al casermone periferico dove era cresciuta sua madre Laura. La madre litiga continuamente con il padre Enzo, che campa di espedienti improvvisandosi rivenditore di apparecchi fotografici di dubbia provenienza. Il fratellino Lorenzo è disorientato e si appoggia a Nina come a una seconda mamma, essendo quella vera esasperata da un marito che trascorre tutte le sere alla bisca con gli amici. Nella nuova scuola di suore - le uniche disposte ad accoglierla a fine anno - Nina incontra una ragazza della Guyana francese recentemente adottata da una donna italiana. E il legame fra queste due anime sole si rivelerà indimenticabile. Maledetta primavera è un film pieno di aria e di luce, visivamente trasparente, sotteso da ombre scure e paure inconfessabili. Amoruso ha un talento registico che vira verso la leggerezza, e questo è un bene fin tanto che la leggerezza non sconfina nell'inconsistenza.
Ciò che Amoruso affronta molto bene, e in modo davvero originale, sono i corpi femminili, filmati in maniera tattile ed empatica, frammentati in modo che non diventino mai "pezzi di carne" ma mantengano una loro dignitosa integrità. Amoruso non confonde mai la sensualità con l'oggettivazione sessuale, e questa è una qualità rara nel cinema, soprattutto quando i corpi filmati sono quelli femminili. Nessuna delle donne qui mostrate perde il possesso del proprio fisico, acerbo o maturo che sia.
Il cast giovanile - l'esordiente Emma Fasano nei panni di Nina, l'attrice francese Manon Bresch in quelli della compagna di scuola e Federico Ielapi, il Pinocchio di Garrone, che interpreta il piccolo Lorenzo - è più credibile e spontaneo di quello adulto, con Micaela Ramazzotti e Giampaolo Morelli intenti a riproporre le loro consuete caratterizzazioni.
Maledetta primavera resta un corpo a corpo gioioso e combattivo fra due donne in divenire, a tratti evanescente come un soffione, a tratti consapevole della forza dirompente della sessualità adolescenziale, e segna un punto di partenza per un'autrice che conosce il potere delle immagini ma può concedersi di osare di più nello scavare dietro la loro gradevolezza
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