Regia: Justin Lin. Sceneggiatura: Daniel Casey, Chris Morgan. Fotografia: Stephen F. Windon. Montaggio: Greg D’Auria. Scenografia: Lucy Eyre. Costumi: Sanja Hays
Interpreti: Vin Diesel, Lucas Black, Tyrese Gibson, Charlise Theron, Helen Mirren, Finn Cole.
Produttore: Clayton Townsend. Distribuzione: Universal Pictures. Origine: USA, 2021.
Dopo una vita passata a dribblare la morte, Dom Toretto e Letty Ortiz si sono ritirati in campagna. A stanarli ci pensano i compari di sempre. Sul piatto c'è un'emergenza mondiale e il motore agricolo può aspettare. Il megalomane di turno ha messo in atto un piano diabolico per dominare il mondo e loro dovranno impedirglielo. Con ogni mezzo e una dose di dramma shakespeariano. Perché il cattivo alla guida è Jakob, il fratello esiliato di Dom. A separarli anni prima è stata la morte del padre sulla pista, un lutto mai elaborato dal nostro e addossato al fratello minore, deciso a dimostragli di essere il maggiore in fatto di auto, rapidità e ambizione. Tra wroom-vroom e patacrash, Dom troverà la direzione giusta per risolvere il passato e salvare il futuro. Col suo 'autore', Fast & Furious ritrova la grazia meccanica degli opus passati e supera i limiti della credibilità, godendo (come noi) della propria assurdità. Nobilmente sincero e gloriosamente comico, parte a marcia indietro e accende i motori nel 1989, quando i sentimenti come le auto da corsa erano analogiche. E in quel passato prossimo scopriamo un Toretto di cui nessuno ha mai sentito parlare.
Svanito con una sgommata, il cadetto ripudiato torna come un fantasma a ossessionare Don e a imbrogliargli il presente. Del resto la famiglia come valore essenziale e conditio sine qua non dell'esistenza resta il motore della saga, che esplora daccapo il passato di Dom e ritorna sulla morte del padre.
La tragedia menzionata nel primo film (Fast & Furious, 2001) diventa il pivot del nono episodio che introduce il fratello di Dom e Mia. Dopo aver scoperto melodrammaticamente di avere un figlio (Fast & Furious 8), l'eroe ritrova shakespearianamente Jakob, avversario di statura interpretato da John Cena, wrestler minerale che apporta una nuova 'dimensione' alla saga. Partita dalle corse clandestine, la fast family abita oggi il genere Mission Impossible, con più inseguimenti naturalmente e meno verosimiglianza, se la cosa fosse possibile. Fuorilegge, ladri, spie, i nostri hanno lasciato la strada e le rampe dei parcheggi puntando (letteralmente) lo spazio. Non c'è davvero più niente che possa costringerli coi piedi a terra e le ruote per terra. Ganci in mezzo al cielo, macchine volanti, Pontiac lunari, non c'è sfida che non possa essere vinta con inventività plastica e una dose massiccia di autoderisione. Come se Justin Lin (anche co-sceneggiatore e co-produttore) leggesse i pensieri dello spettatore e lo rassicurasse sull'insensatezza dei capovolgimenti e dei cappottamenti. Non c'è da prenderli troppo sul serio, saltate a bordo, al volo o in scivolata come i cugini di Hazzard, e lasciatevi condurre.
Raramente è stato così evidente constatare l'influenza dei disegni animati di Tex Avery e Chuck Jones sul cinema d'azione hollywoodiano. L'interesse di Fast & Furious risiede proprio in quella maniera insolente e incosciente di inventare un universo da cartoon al cuore del quale rimbalzano con grande fracasso personaggi quasi indistruttibili. E sulla natura invincibile dei nostri eroi, si interroga nel corso del film Roman (Tyrese Gibson), invulnerabile alle pallottole.
Ma i Toretto non rispondono nemmeno più alle leggi della fisica nello sforzo di mettere le mani sulle due metà di un congegno bramato e inseguito ai quattro angoli del mondo. Appoggiato da sempre sui motori (truccati) e la famiglia, quella biologica e quella 'allargata', Fast & Furious scomoda ancora vecchi alleati, il redivivo Sung Kang e l'intramontabile Helen Mirren, e vecchi nemici, Charlize Theron sardonica e 'in gabbia' e Jason Statham mai così in forma e determinato a metà dei titoli di coda.
Mélange di forza bruta e di stile, l'attore britannico è la dimostrazione vivente che l'azione conduce inevitabilmente al burlesco e talvolta apparecchia il seguito (Fast & Furious 10): l'epilogo della saga diviso in due parti. Aspettando il tramonto, godiamoci il giorno e la nuova impresa dei supereroi del volante. Quest'estate, potete scommetterci, i 'Torettos' salveranno il mondo e riporteranno il pubblico al cinema. Wroom-vroom...
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