Regia: Catherine Corsini Sceneggiatura: Laurette Polmanss, Catherine Corsini. Fotografia: Jeanne Lapoirie. Montaggio: Frédéric Baillehaiche. Musica: Robin Coudert. Scenografie: Toma Baquéni. Costumi: Rachel Raoult.
Interpreti: Valeria Bruni Tedeschi, Marina Foïs, Pio Marmaï, Jean-Louis Coullo'ch, Aïssatou Diallo Sagna, Caroline Estremo, Camille Sansterre, Yannik Landrein, Ramzi Choukair.
Produttore: Jean Labadie, Elisabeth Perez. Distribuzione: Academy Two. Origine: Francia, 2021.
Parigi, tutto in una notte, film diretto da Caterina Corsini, racconta la storia di una coppia, formata da Raf (Valeria Bruni Tedeschi) e Julie (Marina Foïs), che sembrano sul punto di rompere la loro relazione. Le due donne, già stressate a causa della loro situazione, si ritrovano a trascorrere una notte in ospedale, mentre a Parigi si sta svolgendo una manifestazione dei gilet gialli, che arriva ad assediare l'edificio e a mettere a dura prova anche il personale sanitario.
Raf e Julie incontreranno Yann ( Pio Marmaï), un manifestante ferito e adirato, che tra i corridoi dell'ospedale farà cedere le certezze e i pregiudizi di tutti. Intanto la pressione continuerà a salire nella lunga e pesante nottata...
Il nuovo film di Catherine Corsini, in concorso a Cannes 2021, è attraversato da voragine profondissima. Una commedia amara spaccata in due, che ci sbatte in faccia i divari sociali di una Francia segnata da solchi incolmabili. Eppure, nel suo raccontare questo divario, non risulta mai pedante, riuscendo a sostenere la sua tesi con uno spaccato di vita assai credibile.
È sempre stimolante quando il titolo di un film si presta a più chiavi di lettura. E quello de La fracture ce ne regala almeno tre. La frattura è quella che si procura Raf, fumettista borghese costretta a correre in pronto soccorso per un gomito messo davvero male; è la separazione tra la stessa donna e la sua compagna Julie; e infine combacia con una Francia segnata dagli scontri intestini tra giubbotti gialli e polizia. Una ferita apertissima nel cuore di Parigi che porta in ospedale anche il camionista Yann, ferito a una gamba durante la guerriglia urbana. I personaggi del film trovano nella rottura un motivo per stare insieme. Ognuno con i propri problemi, le proprie esigenze, la propria visione del mondo. E poi di colpo uniti da un'intensa giornata in ospedale. Il film, infatti, ci tuffa tra le corsie di un pronto soccorso nella periferia di Parigi. Un ospedale fatiscente, che cade a pezzi, con pochissimo personale costretto a fronteggiare un'onda anomala di pazienti. Corsini ci chiude letteralmente tra i reparti, senza farci uscire più, facendoci vivere in prima persona gli affanni di un via vai forsennato. Ed è proprio nel ritmo incessante che il film esprime il suo lato migliore. Facendo combaciare fabula e intreccio, La fracture ci immerge dentro 90 minuti serratissimi, in cui guardiamo in faccia il dolore fisico e il male di vivere di una nazione con una frattura insanabile
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