Regia: David Yates. Sceneggiatura: Steve Kloves, J.K. Rowling. Fotografia: George Richmond. Montaggio: Mark Day. Musica: James Newton Howard. Scenografia: Anna Pinnock.
Interpreti: Jude Law, Mads Mikkelsen, Kevin Guthrie, Poppy Corby-Tuech, Jessica Williams, Eddie Redmayne, Dan Fogler, Ezra Miller, Richard Coyle.
Produttori: Steve Kloves, J.K. Rowling. Distribuzione: Warner Bros. Origine: USA, 2022.
C’è voluta l’esperienza di Steve Kloves per aggiustare la rotta di Animali fantastici, franchise che rischiava seriamente di alienare i fan di Harry Potter. Questo terzo capitolo, Animali fantastici: I segreti di Silente, solidifica le basi della saga e la riscatta dai peccati del passato, quando i caotici primi episodi erano soltanto una scusa per vendere merchandise. La legge del mercato accomuna ogni blockbuster, certo, ma quantomeno I segreti di Silente ha tutta l’aria di un film compiuto, non di un magma narrativo al solo servizio di logiche commerciali.
Come di consueto, l’incipit riannoda i fili della storia: Gellert Grindelwald è in rapida ascesa, e grazie ai suoi numerosi agenti segreti – insieme al rapimento di una magica creatura che potrebbe decidere le prossime elezioni – il potente stregone punta a ottenere la leadership assoluta dei maghi. Siamo negli anni Trenta, e un passaggio cruciale per la carriera politica di Grindelwald – guarda caso – avviene proprio in Germania. Pur senza approfondire troppo i riferimenti storici, Animali fantastici: I segreti di Silente racconta la battaglia per impedire l’ascesa di un tiranno, che si considera un utopista e intende sventare la futura guerra; ovviamente al costo di soggiogare (e in parte sterminare) la Popolazione Non Magica. Albus Silente, suo vecchio amore, non può affrontarlo, poiché lui e Grindelwalt strinsero un patto di non aggressione con il sangue. Ad agire per suo conto ci sono quindi Newt Scamander, Theseus Scamander, Eulalie Hicks, Yusuf Kama, Bunty e Jacob Kowalski. Quest’ultimo piange la perdita di Queenie, tuttora schierata (ma dubbiosa) con Grindelwalt
Al di là di ciò che si pensa dell’esclusione di Johnny Depp, il casting di Mads Mikkelsen giova all’evoluzione psico-emotiva storia, che rende finalmente esplicito il rapporto tra Albus e il suo antico compagno. Mikkelsen interpreta Grindelwalt con piglio meno luciferino, rendendosi anche più credibile come ex amante del bravissimo Jude Law: freddo, elegante, spietato, lo stregone guadagna le fattezze di un politico ambizioso e manipolatore, abbandonando quelle dell’agitatore sovversivo. In tal senso, Animali fantastici: I segreti di Silente è il tipico esempio di come Hollywood si rapporta alla fanbase, ascoltandone i desideri per correggere il tiro di episodio in episodio. Le due scene che incorniciano il film – una all’inizio, l’altra verso la fine – sono emblematiche: il regista David Yates, lo stesso Kloves e J.K. Rowling (stavolta un po’ marginalizzata) premono di più sul versante queer, ma con una delicatezza che mira a non scandalizzare nessuno. Il fan service comunque non manca, e dà corpo a quel legame contraddittorio fra eroe e antagonista – odio e amore, rivalità e attrazione – tipico di una visione non cisgender.
Ciò che ne risulta è una dinamica molto fresca nell’ambito dei blockbuster, e nient’affatto banale: pur senza compiere azioni iconoclaste, I segreti di Silente svecchia la più tradizionale concezione dei generi nella narrativa popolare, per buona pace dell’autrice. Se si escludono alcune forzature nell’ascesa politica di Grindelwald, il resto è un film molto più solido rispetto ai capitoli precedenti, meno sfilacciato, più compatto e strutturato meglio sul piano drammaturgico. Un progresso che si riflette anche sullo spettacolo visivo: la CGI di sfondi e creature non perde troppi colpi, e ci sono almeno tre scene d’azione di buona fattura, girate e coreografate in modo dignitoso. L’inventiva nella creazione degli “animali fantastici”, poi, è sempre altissima, e innesca almeno un paio di sequenze spassose.
Il merito, a livello generale, è di una scrittura meno incerta, che riesce a valorizzare il patrimonio di caratteri ereditato dai prequel: non solo Newt (cui Redmayne infonde sempre un’adeguata dose di goffaggine e introversione), ma anche l’energica Eulalie e soprattutto Jacob, personaggio ricco di umanità che supera lo stereotipo della spalla comica, e vive la principale storia d’amore della saga. Fra tante bestie meravigliose, a restare nel cuore è un baffuto pasticciere del Lower East Side.
MULTISALA NOVECENTO
Via del Cristo, 5 - 42025 Cavriago (Reggio Emilia)
0522 372015
P.IVA 00132130352
IBAN IT44C0103066290000000376274
RICEVERAI IN ANTEPRIMA LE NOVITA'
SULLA PROGRAMMAZIONE E SULLE PROMOZIONI ESCLUSIVE.