Regia: Gregor Schnitzler. Sceneggiatura: Arne Nolting. Fotografia: Wolfgang Aichholzer. Montaggio: Zaz Montana. Musica: Dominik Giesriegl. Scenografia: Hans Wagner Costumi: Esther Amuser.
Interpreti: Emilia Maier, Leonard Conrads, Loris Sichrovsky, Nadia Uhl, Justus von Dohnànyi.
Produttori: Michael Katz. Distribuzione: Adler Entertainment. Origine: Germania, Austria, 2021.
Tratto dall'omonimo romanzo di Margit Auer, bestseller con cinque milioni di copie vendute solo in patria, il film distribuito da Adler si può considerare una sorta di risposta tedesca al mondo di Harry Potter, una storia d'avventura per ragazzi condita da un'abbondante dose di magia e da adorabili animali incantati, magici e parlanti, realizzati con una CGI inferiore agli standard odierni, ma adatta all'intento e il tono del film. La storia de La scuola degli animali magici prende il via da Ida, una bambina trasferitasi da poco con la mamma in una cittadina nel cuore della Germania e iscritta alla Winterstein School, con le inevitabili prime difficoltà a integrarsi nel nuovo contesto. Non aiuta l'esser presa di mira da Helen, una ragazzina dispettosa della scuola, ma trova conforto nel sedersi accanto a Benni, un altro escluso dell'istituto con cui si trova a suo agio. Il destino però sorride loro, perché i due ragazzi sono i primi a ricevere dalla loro insegnante e il suo bizzarro fratello un animale magico da compagnia, rispettivamente la volpe Rabbat e la tartaruga Henrietta, legati a loro come anime gemelle. Un supporto importante per i ragazzi, che diventa anche un prezioso aiuto pratico quando a scuola iniziano a verificarsi delle misteriose sparizioni di oggetti, sulle quali iniziano a indagare. Chi non avrebbe desiderato un animale magico e parlante? Chi scrive sicuramente sì ed è forse in questo desiderio condiviso da tanti che c'è la principale forza de La scuola degli animali magici, in quel legame speciale che si viene a creare tra Ida e Benni e i rispettivi compagni, che resteranno con loro finché riusciranno a mantenere il segreto sulla loro magia. Un segreto condiviso con gli altri compagni di classe e tenuto con la promessa di dare anche a ognuno degli altri ragazzi un animale magico. Non si parla di loro, quindi, ma ci si diverte ed emoziona insieme. Lo fanno ovviamente Ida e Benni, ma anche gli spettatori coinvolti dalle avventure e vicende dei protagonisti e dalle loro indagini, che li vedrà rafforzare il loro legame di amicizia. Quel che imparano i protagonisti è la forza e l'importanza della cooperazione e dell'amicizia, che rendono il rapporto tra Ida e Benni più preponderante man mano che la storia prosegue. Un aspetto che avrebbe meritato un maggior spazio per essere indagato in modo compiuto, ma che riesce comunque a comunicare il messaggio che si prefigge, anche perché la leggerezza e semplicità sono la cifra stilistica di un film vivace nell'intento e nel tono, colorato e brillante, che fa ricorso anche a qualche canzone per dare originalità al racconto, sfruttandole per evocare e sottolineare le emozioni del film.
Si nota purtroppo un livello tecnico della CGI non all'altezza delle moderne produzioni, ma la si accetta perché adatta al tono e l'impronta visiva del film, che si affida al cuore e alla genuinità per raggiungere il suo pubblico di più giovani e portarlo in una scuola magica in cui si può avere un animale come compagno di avventura, ma senza trascurare gli amici umani.
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