Regia: Emanuele Crialese. Sceneggiatura: Francesca Manieri, Emanuele Crialese. Fotografia: Gergely Pohárnok. Montaggio: Clelio Benevento. Musica: Rauelsson. Scenografie: Alessia Anfuso. Costumi: Massimo Cantini Parrini..
Interpreti: Penélope Cruz, Vincenzo Amato, Filippo Pucillo, Rita De Donato,
Aurora Quattrocchi, Alvia Reale, Giuseppe Pattavina, Carlo Gallo.
Produttori: Erik Paoletti, Lorenzo Gangarossa. Distribuzione: Warner Bros. Origine: Italia, Francia 2022
In concorso al Festival di Venezia 2022
L'immensità, film diretto da Emanuele Crialese, è ambientato Roma, negli anni 70: un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati.
Clara e Felice si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà.
Adriana, la più grande, ha appena compiuto 12 anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori. Adriana rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare ad un punto di rottura.
Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall'alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia.
Dichiara il regista Emanuele Criaelese: “L’Immensità è il film che inseguo da sempre: è sempre stato ‘il mio prossimo film’, ma ogni volta lasciava il posto a un’altra storia, come se non mi sentissi mai abbastanza pronto, maturo, sicuro. È un film sulla memoria che aveva bisogno di una distanza maggiore, di una consapevolezza diversa. Come tutti i miei lavori, in fondo è prima di tutto un film sulla famiglia: sull’innocenza dei figli, e sulla loro relazione con una madre che poteva prendere vita solo nell’incontro, artistico e umano, con Penélope Cruz, con la sua sensibilità e la sua straordinaria capacità di interazione con tre giovanissimi non attori che non avevano mai recitato prima. Luana, Patrizio e Maria Chiara sono rimasti bambini sempre, e come tali sempre intensamente e immensamente veri”.
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