Regia: Eva Husson, Sceneggiatura: Alice Birch, Graham Swift. Fotografia: Jamie Ramsay. Montaggio: Emilie Orsini Musica: Morgan Kibby. Scenografie: Hannah Spice. Costumi: Sandy Powell.
Interpreti: Odessa Young, Josh O'Connor, Sope Dirisu, Olivia Colman, Colin Firth, Glenda Jackson, Alfredo Tavares, Deano Bugatti, Caroline Harker.
Produttori: Peter Hampden, Simon Ofenloch. Distribuzione: Lucky Red Origine: Gran Bretagna, 2021
Inghilterra, 1924. Il Mothering Sunday è il giorno di permesso che i datori di lavoro davano alla servitù per recarsi a visitare le loro madri. Ma la giovane domestica Jane Fairchild è orfana e non può usare il giorno di riposo che le hanno offerto i suoi "padroni", i ricchi signori Niven, per tornare a casa: il che non è un problema, perché Jane conta di passare quel giorno insieme al suo amante Paul Harrington, figlio di amici dei Niven e altrettanto benestante. Paul studia legge controvoglia e si prepara ad un matrimonio di convenienza con una pari grado, ma la sua attrazione per Jane è autentica e ricambiata, benché clandestina. Su di loro però aleggia un lutto comune, ovvero la morte dei due figli dei Niven e dei due fratelli maggiori di Paul: un evento che i genitori di entrambe le famiglie non possono dimenticare. Il risultato è un allungamento infinito del "brodo" narrativo, e si traduce visivamente in un'insistenza eccessiva sui dettagli e sulle fisicità (peraltro assai gradevoli) degli attori. Il film, girato durante la pandemia, assorbe l'atmosfera mortifera del momento, il che si confà al tema che aleggia su tutta la storia, ma i rari accadimenti non sono sufficienti a sostenere l'attenzione del pubblico per le due ore di durata del film, e certe sottolineature e ridondanze avrebbero potuto essere limate per alleggerire l'insieme.
Ci sono due problemi di casting: uno è la giovane protagonista, l'attrice australiana Odessa Young, che pur dedita al ruolo ha un viso e movenze troppo contemporanei per l'ambientazione d'epoca; l'altro è un personaggio di origini africane che interpreta un ruolo pensato da Swift per un inglese bianco, e che non tiene conto dei limiti e della mancanza di opportunità con cui si confrontava un uomo di colore negli anni '40, il periodo in cui il personaggio compare. Più efficaci e credibili Colin Firth e Olivia Colman nei panni dei signori Niven e Josh O'Connor, il principe Carlo della serie The Crown, in quelli di Paul Harrington. Infine un breve cammeo di Glenda Jackson ci ricorda cosa significhi essere un attore straordinario.
Mothering Sunday sembra fatto su misura per il pubblico innamorato di Downton Abbey e di Howard's End, ma ha un approccio più moderno al racconto, purtroppo non supportato da una storia sufficientemente articolata. Paul e Jane accettano implicitamente la crudeltà settaria dei loro destini, ma poiché Jane è predestinata ad essere "un'osservatrice della vita" deciderà di fare della sua posizione il suo trampolino di lancio. E ciò che la distingue dal suo ambiente sociale, ovvero l'amore per i libri, diventerà la sua scialuppa di salvataggio.
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