Regia e Sceneggiatura: Marie Kreutzer. Fotografia: Judith Kaufmann. Montaggio: Ulrike Kofler. Musiche: Camille. Costumi: Monika Buttinger. Interpreti: Vicky Krieps, Florian Teichtmeister, Katharina Lorenz, Jeanne Werner, Alma Hasun, Manuel Rubey, Colin Morgan, Finnegan Oldfield, Tamás Lengyel, Raphael von Bargen, Aaron Friesz.
Produttori: Bernard Michaux, Jonas Dornbach. Distribuzione: Bim Distribuzione. Origine: Austria,Francia 2022.
Vienna, 1877. Il 24 dicembre l'Imperatrice d'Austria Elisabetta, nota ai più come Sissi, compie 40 anni, un'età che per una donna dell'epoca, soprattutto una nota per la sua avvenenza, segnava l'inizio della fine. Elisabetta è infelice, e non fa nulla per nasconderlo: inscena svenimenti strategici durante le parate ufficiali, coltiva progetti suicidi e si intrattiene con uomini che le riservano quell'attenzione, e quello sguardo, che le nega suo marito, l'Imperatore Francesco Giuseppe d'Austria, intento a corteggiare ragazze che potrebbero essere sue figlie e disorientato dall'inquietudine della moglie. A nulla valgono le fughe dell'imperatrice lontano da corte, o le richieste dei dignitari affinché mantenga un contegno ufficiale degno del suo rango: Elisabetta si sente soffocare nella sua gabbia dorata e percepisce tutta l'ingiustizia del suo tempo e del suo mondo contro tutto il genere femminile. Qui infatti il temperamento impulsivo e refrattario alle regole di corte della protagonista non è più un vezzo innocuo gradito al marito, ma un ostacolo al protocollo e alla serenità famigliare. La regista tedesca Marie Kreutzer sconta il fatto che il suo film arrivi dopo Spencer di Pablo Larrain, che narra una storia simile ambientata in epoca più recente, e propone una lettura femminista postmoderna non dissimile da Miss Marx di Susanna Nicchiarelli o da Marie Antoinette di Sofia Coppola, con tanto di accompagnamento musicale molto posteriore agli eventi narrati (nel caso di Il corsetto dell'Imperatrice è la voce delicata della cantante francese Camille da interpretare alcuni suoi brani - "She Was" - e a rileggere quelli di altri - "As Tears Go By").
La ribellione interiore della protagonista si fa politica, precorrendo (forse eccessivamente) i tempi e mostrando una consapevolezza e un "senno di poi" difficilmente immaginabili all'epoca in cui è ambientata la storia.
È comunque una metafora efficace quella del corsetto che dà il nome al titolo, entro il quale la società costringeva la vita (!) delle donne, privandole persino del respiro. Risulta evidente che l'inquietudine di Elisabetta è più che giustificata dalle infinite limitazioni cui era sottoposta e dalla mancanza di possibilità concrete di controllo sul proprio destino individuale.
Kreutzer non commette l'errore di fare di Elisabetta una martire, dandole anche un temperamento volubile ed egocentrico, con punte di narcisismo e di crudeltà verso le persone a lei vicine, donne comprese. Anche l'imperatore e i due figli della coppia sono raccontati come persone che faticano ad abitare il posto loro assegnato, ognuno a suo modo sbagliato per il ruolo che ricopre.
"L'imperatrice ha un ragno nel corsetto", e quel ragno è pronto ad uscire avvelenando chiunque, compresi la prole e le fedeli cortigiane. Kreutzer riesce anche ad inserire elementi di humour che sottolineano non solo l'autoironia della protagonista ma anche l'aspetto ridicolo di certi atteggiamenti, soprattutto maschili.
MULTISALA NOVECENTO
Via del Cristo, 5 - 42025 Cavriago (Reggio Emilia)
0522 372015
P.IVA 00132130352
IBAN IT44C0103066290000000376274
RICEVERAI IN ANTEPRIMA LE NOVITA'
SULLA PROGRAMMAZIONE E SULLE PROMOZIONI ESCLUSIVE.