Regia: Giuseppe Battiston. Sceneggiatura: Marco Pettenello, Giuseppe Battiston. Fotografia: Duccio Cimatti, Montaggio: Giuseppe Trepiccione. Musica Pasquale Catalano. Scenografie: Maja Moravec. Costumi: Salvatore Aresu. Interpreti: Giuseppe Battiston, Rolando Ravello, Teco Celio, Diane Fleri, Ariella Reggio, Alfonso Santagata, Maurizio Fanin, Giovanni Franzoni, Roberto Abbiati, Pierluigi Cantini, Ida Marinelli, Evelina Meghnagi, Claudia Della Seta, Roberto Citran. Produttori:
Marica Stocchi, Miha Cernec. Distribuzione: Adler Entertainment. Origine: Italia, Slovenia 2023.
Durante una gita di fotoamatori, due uomini di mezza età di Roma, entrambi di nome Fausto, si conoscono e diventano amici. Il primo è un bibliotecario vedovo e dall'animo gentile, il secondo un tecnico del gas dall'aria dimessa che vive ancora con la madre. Un'improvvisa eredità spinge il primo Fausto e proporre all'amico di mollare tutto e trasferirsi al nord, nelle campagne del Friuli, dove vivere liberi praticando l'agricoltura e cercando l'indipendenza economica. Volenterosi ma inetti, i due Fausto provano inutilmente a imparare sui libri il mestiere di agricoltori e coi loro disastri si alienano le simpatie della gente del luogo. Ingenui e ottusi, anche dopo un incidente non perderanno, però, l'entusiasmo e la voglia di fare... Ma il sogno di entrare in comunione con la terra e i suoi prodotti vale sempre la pena di essere perseguito? E la fiducia nelle proprie capacità, sia pratiche sia intellettuali, è sempre sinonimo di bontà, di coraggio, di forza, e non magari di ossessione, di tenacia mal riposta, o peggio di quel dilettantismo della volontà che rendeva ridicoli già gli amabili e buffi personaggi di Flaubert?
Impegnato in primissima persona nel progetto come regista, sceneggiatore (con Marco Pettenello) e interprete protagonista, in Io vivo altrove! Battiston ha riunito nella sua figura i dubbi di un sognatore e i patetici sforzi di un uomo fallito ma ostinato. Il film stesso, con i suoi toni svagati e bonari, con la sua anima dolce e un po' programmatica, sembra aver assorbito l'esibita incertezza del progetto: il personaggio dello stesso Battiston, il primo Fausto, compìto ed elegante anche quando zappa la terra, ribalta in maniera interessante la tipica figura dell'attore friulano (ad esempio il matto del villaggio di Il grande sogno, che qui potrebbe tranquillamente essere uno dei cattivissimi abitanti dell'immaginaria Valvana), costringendolo però lo stesso Battiston ad assumere toni forzati e mai del tutto spontanei; la regia è misurata, un po' impacciata e formale come i due protagonisti.
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