Regia: Quentin Tarantino. Sceneggiatura: Roger Avary, Quentin Tarantino . Fotografia: Andrzej Sekula. Montaggio: Sally Menke. Scenografia: David Wasco. Musiche: AA. VV. Costumi: Betsy Heimann. Interpreti: John Travolta, Samuel L. Jackson, Tim Roth, Amanda Plummer, Eric Stoltz, Bruce Willis, Ving Rhames, Uma Thurman, Rosanna Arquette, Harvey Keitel.
Produttori: Lawrence Bender. Distribuzione: Lucky Red. Origine: U.S.A., 1994.
Versione in lingua Inglese con sottotitoli in italiano
Appuntamento al cinema il 18-19-20 novembre per vedere sul grande schermo la versione restaurata del film, per danzare di nuovo con John Travolta e Uma Thurman sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry e rivivere le avventure di personaggi entrati in maniera indelebile nell’immaginario collettivo: dai gangster Vincent Vega (John Travolta) e Jules Winnfield (Samuel L. Jackson ) alla conturbante moglie del boss Mia Wallace (Uma Thurman), al pugile Butch Coolidge (Bruce Willis), l’indimenticabile “risolutore” Mister Winston Wolf (Harvey Keitel), i ladri Ringo “Zucchino” e Yolanda “Coniglietta” (Tim Roth e Amanda Plummer), e poi ancora il capitano Koons (Christopher Walken), Buddy Holly (Steve Buscemi) e lo stesso Quentin Tarantino…
Un cast stellare per un titolo che ha fatto la storia del cinema degli anni Novanta. Uno dei film più citati e amati di sempre, un mix di azione, violenza e humour mai visti prima, un successo planetario che con il suo stile rivoluzionario e con il suo linguaggio originale ha consacrato Tarantino come star del cinema dopo lo strepitoso esordio con Le Iene.
Los Angeles. Due rapinatori, Zucchino e Coniglietta, decidono di mettere in atto il prossimo colpo nella caffetteria in cui stanno facendo colazione. I killer Vincent Vega e Jules Winnfield recuperano una valigetta dal contenuto segreto, puliscono la loro macchina insozzata del sangue di uno spacciatore con l'aiuto di Mr. Wolf e finiscono nel locale della prima storia. Vincent Vega deve portare a ballare Mia, la moglie del boss Marsellus Wallace, dalla quale è subito attratto. Il pugile Butch dovrebbe cadere al tappeto in un incontro truccato, ma l'orgoglio glielo impedisce.
Opera spartiacque nel cinema degli anni Novanta, Pulp Fiction ha rivelato al mondo il talento di Quentin Tarantino, già regista del pregevole Le iene e sceneggiatore per Tony Scott (Una vita al massimo) o, in quello stesso memorabile anno, per Oliver Stone (Assassini nati). Tanto la consacrazione a Cannes, dove fu premiato con una meritata Palma d'oro, quanto l'Oscar per la miglior sceneggiatura originale, da dividere con l'ex amico Roger Avary, poco rendono l'idea dell'influenza avuta da un film-fenomeno che è stato in grado di attuare una vera "tarantinizzazione" del modo di raccontare su grande schermo. Con una capacità incomparabile di mescolare alto e basso, generi e loro riscrittura, il regista poco più che trentenne orchestra un capolavoro pop fatto di citazioni e rimandi interni con il fine primo di traghettare lo sguardo in un gioco, di godibilissima fattura, in cui la forma della "digressione" la fa da padrone, dando nuova vita a situazioni cinematografiche ultra-classiche. Il divertimento si mescola alla violenza efferata, moltissime all'epoca le polemiche che seguirono a ruota il successo, il dialogo brillante alla drammaticità delle situazioni messe in scena (su tutte una folle sequenza ambientata nel retro di un negozio di pegni), mentre il tempo e lo spazio subiscono giravolte, facendo chiedere di continuo allo spettatore a che punto e in quale luogo ci si trova nella complessità della storia.
A partire dal titolo riferibile a quelle riviste popolari ("Pulp Magazines") sulla cui carta scadente erano raccontate novelle dei generi più disparati, dal poliziesco allo sportivo fino al western, Pulp Fiction frulla insieme stimoli della cultura popolare e del cinema di tutte le latitudini: dagli incastri di Robert Altman agli umori neri di Martin Scorsese, Sam Peckinpah e Arthur Penn, dalla violenza coreografata di Sergio Leone e John Woo fino a quel "poliziottesco" italiano, con Fernando Di Leo e Enzo G. Castellari in testa, di cui Tarantino è da sempre fanatico.
MULTISALA NOVECENTO
Via del Cristo, 5 - 42025 Cavriago (Reggio Emilia)
0522 372015
P.IVA 00132130352
IBAN IT44C0103066290000000376274
RICEVERAI IN ANTEPRIMA LE NOVITA'
SULLA PROGRAMMAZIONE E SULLE PROMOZIONI ESCLUSIVE.