Regia: Gabriele Salvatores. Sceneggiatura: Tullio Pinelli, Gabriele Salvatores. Fotografia: Diego Indraccolo. Montaggio: Julien Panzarasa. Scenografia: Rita Rabassini. Musiche: Federico De Robertis. Costumi: Patrizia Chericoni. Interpreti: Pierfrancesco Favino, Dea Lanzaro, Antonio Guerra (I), Omar Benson Miller, Anna Ammirati, Anna Lucia Pierro, Tomas Arana, Antonio Catania, Anton Alexander, Lorenzo McGovern Zaini, Katie McGovern. Produttori: Francesco Ruggeri, Massimo Monachini. Distribuzione: 01 Distribution. Origine: Italia, 2024.
Napoli, 1949. Un rombo assordante, e la casa dove la piccola Celestina abitava non c'è più. Con la casa se ne è andata anche la zia della bambina, che è orfana e ha visto partire la sorella maggiore Agnese per la lontana America insieme allo yankee che ha promesso di sposarla. L'unico amico rimasto alla bambina è Carmine, un ragazzino un po' più grande di lei che vive di espedienti per le strade di Napoli. Carmine incontra George, un gigantesco cuoco afroamericano che lavora su una nave della Marina degli Stati Uniti. Carmine e Celestina finiranno su quella nave diretta a New York, dove la bambina spera di ritrovare la sorella, ma una volta arrivati all'indirizzo indicato da Agnese non la troveranno e intraprenderanno una serie di avventure che coinvolgeranno anche il commissario di bordo della nave Domenico Garofalo, una sorta di Mangiafuoco burbero ma dal cuore tenero.
Il riferimento al mondo delle favole non è casuale, perché per Napoli-New York Salvatores sceglie apertamente un tono fiabesco, attingendo anche alla letteratura "per ragazzi", da Dickens a Stevenson a Salgari, nonché partendo da un soggetto mai realizzato di Federico Fellini e Tullio Pinelli e trasformandolo personalmente in sceneggiatura. La storia pare adatta soprattutto al palato statunitense, poiché Napoli-New York ribadisce tutti gli archetipi (e talvolta gli stereotipi) sia sull'Italia che sull'America di fine anni '40 più graditi al pubblico d'oltreoceano.
Ci sono molte cose buone in Napoli-New York: la regia sicura e competente di Salvatores, la sua abilità nel dirigere i giovanissimi (bravi e intensi Dea Lanzaro e Antonio Guerra), l'estrema cura formale, i colori del sogno americano, il montaggio secco di Julien Panzarasa, la fotografia vintage di Diego Indraccolo (new entry nella squadra Salvatores), e una colonna sonora di brani utilizzati come supporto narrativo che mette insieme Jimmy Durante e la Nuova compagnia di canto popolare. Ottimi, secondo il registro della favola, l'interpretazione di Pierfrancesco Favino e lo strepitoso cammeo di Antonio Catania nei panni del direttore di un quotidiano per la comunità italiana a New York.
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