Regia: Luca Zingaretti. Sceneggiatura: Stefano Rulli, Luca Zingaretti. Fotografia: Maurizio Calvesi. Scenografia: Angelica Lupi. Costumi: Chiara Ferrantini.
Interpreti: Luca Zingaretti, Gianmarco Franchini, Federico Tocci, Chiara Celotto, Alessio Moneta, Riccardo Lai, Marco Felli, Cristian Di Sante, Katia Greco.
Produttori: Angelo Barbagallo. Distribuzione: Lucky Red. Origine: Italia. 2024.
Marco è un poeta 23enne alcolizzato che ha abbandonato la scuola, ha perso tutti i suoi amici ed è stato lasciato dalla sua ragazza. L'unico a rimanergli ostinatamente accanto è il padre, un tranviere che lo sorveglia come un cane da guardia, togliendogli il respiro (o almeno così lo percepisce il ragazzo). Una sera Marco sta recandosi ad un reading di poesie ma in preda alla tensione si ubriaca, e fa un incidente d'auto che lo spedisce dritto in ospedale. Suo padre e il suo editore lo spingono a trovarsi un lavoro, nel caso saltino fuori le analisi del suo stato di ebbrezza alla guida, che al momento dell'incidente la polizia ha trascurato. Farà l'addetto alle pulizie all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma, e si unirà ad una squadra che a poco a poco diventerà per lui come una seconda famiglia. Se questa trama suona familiare è perché ricorda da vicino quella di Tutto chiede salvezza, e non è un caso: La casa degli sguardi era il romanzo d'esordio di Daniele Mencarelli che raccontava il suo passato in maniera fortemente autobiografica, come lo farà poi in Tutto chiede salvezza, descrivendo il suo TSO. Dunque il protagonista è di fatto lo stesso: soprattutto ha le stesse caratteristiche caratteriali e comportamentali, il che fa il curioso effetto di renderlo protagonista di una sorta di minisaga, considerato anche che Tutto chiede salvezza è già una serie alla sua seconda stagione.
Quel che distingue Zingaretti da Francesco Bruni, il regista di Tutto chiede salvezza, è il ritmo di narrazione, che in Bruni è più veloce e a tratti più sopra le righe, e qui è rallentato, quasi dilatato: il che è una scelta che rispetta profondamene l'afflato poetico di Marco (ovvero di Daniele Mencarelli), che si muove con un passo e un respiro diversi da quelli del resto del mondo, perché assorbe e restituisce ogni cosa in maniera più profonda, e dunque anche più lenta e sofferta.
In La casa degli sguardi tutto il pathos è affidato a Marco, e per fortuna Zingaretti ha trovato in Gianmarco Franchini, solo al suo secondo ruolo cinematografico dopo Adagio, una perfetta cartina di tornasole. Marco è senza pelle, tutto lo attraversa, e leggiamo sul viso di Franchini anche la più piccola emozione, nonché tutta la paura di vivere del suo personaggio. Franchini, più ancora che recitare, vibra, e rende "empatizzabile" un ruolo di per sé potenzialmente respingente. Intorno a lui Zingaretti, da grande attore, sceglie altri grandi attori di profonda umanità come Federico Tocci (Giovanni), Alessio Moneta, Chiara Celotto e Riccardo Lai.
MULTISALA NOVECENTO
Via del Cristo, 5 - 42025 Cavriago (Reggio Emilia)
0522 372015
P.IVA 00132130352
IBAN IT44C0103066290000000376274
RICEVERAI IN ANTEPRIMA LE NOVITA'
SULLA PROGRAMMAZIONE E SULLE PROMOZIONI ESCLUSIVE.