Regia: Robert Redford. Sceneggiatura: Paul Attanasio. Fotografia: Michael Ballhaus. Montaggio: Stu Linder. Musiche: Mark Isham. Scenografia: Jon Hutman. Costumi: Kathy O'Rear. Interpreti: David Paymer, Ralph Fiennes, John Turturro, Paul Scofield, Martin Scorsese, Elizabeth Wilson, Bob Morrow, Hank Azaria, Christopher McDonald, Mira Sorvino. Produttori: Robert Redford, Michael Nozik. Distribuzione: Buena Vista International Italia. Origine: U.S.A. 1994.
Stati Uniti, 1958. Al popolare quiz televisivo "Twenty One", presentando da Jack Barry, il fenomeno Herbie Stempel, ebreo rappresentante della classe medio-bassa del paese, secondo i produttori del programma, Dan Enright e Albert Freedman, non ha più l'audience degli inizi. Costoro lo convincono ad autoeliminarsi non rispondendo ad una banale domanda sul cinema, per dare spazio al futuro nuovo campione, il rampollo di una delle più blasonate famiglie d'America, i Van Doren. Figlio dell'illustre poeta Mark, Charles è bello, biondo, e dotato di una cultura enciclopedica. Visto che l'audience aumenta, Enright convince questi ad accettare dapprima le domande in anticipo, e poi addirittura le risposte. Stempel, che ha ricevuto vane promesse da Enright per una carriera televisiva, decide di denunciare il programma per frode, ma i risultati dell'inchiesta, per decisione del giudice, restano segreti. Ciò insospettisce Goodwin, avvocato del Sottocomitato del Congresso sul controllo legislativo, il quale, iniziando un'indagine sui concorrenti del quiz, riesce ad incontrare Herbie, che naturalmente denuncia la vera situazione. Ma al processo (mentre Van Doren, che è diventato un vero idolo nazionale, si rifiuta inizialmente di testimoniare) il carattere impetuoso di Stempel e le cure psichiatriche cui si è sottoposto dopo la forzata uscita dal quiz lo mettono in cattiva luce presso la giuria. Tuttavia un altro concorrente mostra a Goodwin la lettera che lui stesso si è spedita in anticipo con le risposte del quiz, dimostrando la frode. Charles Van Doren, messo alle strette e confidatosi col padre, decide di fare pubblica ammenda delle sue colpe, ed Enright e Freedman vengono sospesi dall'attività televisiva. Ma il pubblico ha memoria corta: i due produttori tornano ben presto ad imperversare e lo sponsor a sponsorizzare il suo "Gerital" anche se ha dolosamente influenzato il programma a quiz.
"Robert Redford ha dato rilievo a tutto: personaggi, coro, ambienti, con una dinamica serrata di fatti che però non gli impedisce mai di proporre, sempre molto da vicino, personaggi e psicologie, con una incisività polemica al momento di tirare le somme non disgiunta mai, però, da un'attenzione quasi partecipe per tutti i casi umani che via via si propongono attraverso la ridda concitata di quei fatti. Una narrazione rigorosa, perciò, una regia di polso (sorretta dalle immagini splendide di Michael Ballhaus, collaboratore a suo tempo di Fassbinder) e, di conseguenza, una recitazione sempre all'altezza dei risultati cui si mirava: il migliore, John Turturro, nelle asprezze del concorrente che non accetta la sconfitta ingiusta, saldi comunque al suo fianco anche Ralph Fiennes ('Schindler's List') nei panni del campione falsario e Rob Morrow, il grande accusatore: tutti abilmente intenti a riproporre personaggi realmente esistiti e ancora vivi."
MULTISALA NOVECENTO
Via del Cristo, 5 - 42025 Cavriago (Reggio Emilia)
0522 372015
P.IVA 00132130352
IBAN IT44C0103066290000000376274
RICEVERAI IN ANTEPRIMA LE NOVITA'
SULLA PROGRAMMAZIONE E SULLE PROMOZIONI ESCLUSIVE.