Sceneggiatura: Ugo Chiti, Matteo Garrone, Massimo Gaudioso. Fotografia: Marco Onorato. Scenografia: Paolo Bonfini. Costumi: Francesca Leondeff. Musica: Banda Osiris. Montaggio: Marco Spoletini. Personaggi e Interpreti: Peppino: Ernesto Mahieux, Diego: Valerio Foglia Manzillo, Deborah: Elisabetta Rocchetti, Madre di Deborah: Lina Bernardi, Padre di Deborah: Pietro Biondi.      Prodotto da: Domenico Procacci. Distribuzione: Fandango. Origine: Italia, 2002.  Durata: 97'.
     
Da Psycho in poi, l'arte dell'imbalsamazione (che era l'hobby preferito del protagonista del film di                             Hitchcock) sembra portare fortuna ai film, visto che quello di Matteo Garrone (L'imbalsamatore) presentato con vivace successo a Cannes alla Quinzaine des Realizateurs, non si limita a confermare le qualità d'occhio e indagine dei precedenti film del regista italiano (come Terra di mezzo e Estate romana), ma libera sensazioni dense e                             allusive intorno ad un intreccio di attraente invenzione.
Lontanamente ispirato ad un fatto di cronaca (a Roma,                             qualche anno fa, un giovane uccise un nano sostenendo di                             essere stato da questo plagiato), è un film da non perdere per chiunque creda ancora che in Italia si possano fare film, non  solo fiction con attori e sceneggiature imbalsamati. 
Nell'hinterland attiguo alla domiziana, nelle vicinanze di                             Caserta, un nano esercita la tecnica della tassidermia                             (l'imbalsamazione degli animali) come un cultore                             appassionato e un po' maniacale, isolato dal mondo,                             che perfezioni all'infinito una dottrina fatta di destrezza                             manuale e conoscenza erudita. Quando trova un giovane, seducente, desideroso di apprendere e praticare la stessa                             disciplina, lo porta a vivere con sé e lo introduce nei segreti                             della sua esistenza e della sua arte fatte di operosità diurna e                             libertinaggio notturno.
L'equilibrio entra inesorabilmente in crisi quando a Cremona, dove si recano per portare a termini servizi per la                             Camorra - imbalsamare cadaveri umani farciti di                             cocaina - il ragazzo incontra una ventenne che lo                             cattura con la voluttà del predatore. Il trio cerca                             maldestramente un equilibrio fin quando il nano, folle                             d'amore, non finisce ucciso da una pistola: la stessa                             con la quale cerca disperatamente di costringere il giovane ad  una fuga che insieme avevano premeditato e con la quale                             tenta di strapparlo ad una convivenza famigliare che gli altri due avevano già iniziato nella città del nord.
Garrone allestisce con esotica fascinazione questo                             "crime movie" melò, circondato da un ambiente                             dove tutto, dalle discariche ai ristoranti sgarrupati, dai night                             pieni di trans e Johnny Walker ai palazzoni di cemento nel                             deserto, sembra un paesaggio archeologico dove chissà quale inutile civiltà si è estinta da secoli. Le inquadrature                             dall'angolo estremo come gli interni museali, cavernosi                             o imbevuti di un lusso cianotico e funereo, sembrano i riflessi di un occhio fossile attratto dalle tracce di vita come un  movimento o un tepore in una landa lavica pietrificata.
La forza e le intensità del film, però, stanno nel modo in cui                             istruisce la spietatezza dell'uso strumentale dei   sentimenti tipica del noir, smarcandosi dal suo caratteristico  cinismo. Ogni personaggio possiede l'istinto involontario di una innocenza con la quale insegue l'appagamento disperato di un desiderio prima che la  sopraffazione. Inutilmente. 
                         
(Mario Sesti)