CAST TECNICO ARTISTICO
Regia: Joel Zwick
Sceneggiatura: Nia Vardalos
Fotografia: Jeffrey Jur
Scenografia: Gregory Keen
Costumi: Michael Clancy
Musica: Chris Wilson, Alexander Janko
Montaggio: Mia Goldman
Prodotto da: Rita Wilson, Tom Hanks, Gary Goetzman
(USA, 2002)
Durata: 95'
Distribuzione cinematografica: Nexo
PERSONAGGI E INTERPRETI
Toula Portokalos: Nia Vardalos
Ian Miller: John Corbett
Mike: Ian Gomez
Gus Portokalos: Michael Constantine
Maria Portokalos: Lainie Kazan
Yiayia: Bess Meisler
Zia Voula: Andrea Martin
La famiglia Portokalos si affanna goffamente intorno
alla più anziana delle figlie: Toula. A trent'anni Toula
non ha ancora marito e passa il suo tempo a lavorare al
Dancing Zorba, il ristorante di famiglia. Toula non è
attraente ma è molto brillante e ha un carattere
ostinato e deciso. Dopo aver declinato il perentorio
invito del padre a trasferirsi in Grecia per trovare un
bravo marito greco, Toula si iscrive all'università e trova finalmente qualcosa che la
appassioni. Un giorno la sua strada s'incrocia di nuovo con un affascinante
professore, che pochi mesi prima aveva cenato al Dancing Zorba catturando la sua
attenzione. Tra i due nasce l'amore, ma Ian deve fare i conti con l'ingombrante
famiglia di Toula.
E' sempre la stessa storia eppure è piacevole
sentirla raccontare quasi all'infinito: dalla favola di
Cenerentola, alla piecè di My Fair Lady, fino
all'indimenticabile edizione hollywoodiana di Pretty
Woman, il mito del brutto anatroccolo che si trasforma
in cigno conquistando con la bellezza ed il carattere,
non solo un uomo bellissimo ma anche tutti quelli che
lo circondano, non stanca e trova sempre nuove versioni. Questa volta poi, il
pubblico ha scampato il cliché ormai banale della metamorfosi per amore, dato
che il cigno fa capolino da sé, quando Toula decide di imporre le proprie idee alla
famiglia e trovare una sua strada. A questo si aggiunga che, se i tempi
dell'integrazione razziale sono ardui, per non dire disperati, questo film che
parla di diversità, con ironia ridondante e sfacciata, capita nel momento
giusto e forse è un fenomeno cinematografico anche per questo.
Il film, infatti, è campione d'incassi del genere
commedia negli Stati Uniti, in lizza per superare "What
Women Want" e vicinissimo all'irraggiungibile "Pretty
Woman". La storia della protagonista Nia Vardalos è di
per sé un po' favola. Vista a teatro nella omonima
commedia teatrale di cui è anche autrice, la Vardalos
viene chiamata da Rita Wilson, attrice di origine greca
e moglie di Tom Hanks. La coppia di Hollywood, insieme al co-produttore Gary
Goetzman, punta su questa piccola commedia ed offre a Nia di girarne come
interprete l'adattamento cinematografico. Ed è così che Il mio grosso grasso
matrimonio greco, distribuito negli USA dalla IFC Films, diventa il film
indipendente di maggior successo di tutti i tempi, superando il caso mediatico di
"The Blair Whitch Project".
Non stupisce che una pellicola così divertente
arrivi dritta al cuore degli spettatori in un momento
in cui divertire, senza essere volgari, sembra diventato
impossibile e di cattiveria ce n'è abbastanza nella vita
reale per generare film da incubo nei prossimi cento
anni. Questa commedia è gioiosa e travolgente e,
sebbene pecchi di bontà, non commette alcun peccato
che non si perdoni volentieri. In poco più di un'ora, sfilano sotto gli occhi dello
spettatore gli eccessi di una famiglia dalla grecità straripante, consumati con un
forte gusto per il ridicolo ma anche con profondo orgoglio di chi, si sente, tiene alle
proprie origini e si è trovata probabilmente a doverle difendere. Poco importa se, a
riflettere con attenzione, la famiglia di Toula sia un campionario di distruttori di
personalità adolescenziali, pronti a tutto e ciechi ad ogni tentativo di rivalsa; qui la
sociologia c'entra ben poco e l'importante è cogliere il desiderio di ridere di sé e
dei difetti di una vita irrimediabilmente imperfetta, ma comunque bellissima.
Questa favola moderna, scanzonata e volutamente eccessiva, è interpretata in
modo tenero, con una strizzata d'occhio all'inarrivabile interpretazione di Cher in
"Stregata dalla luna" ed è costellata di buffi personaggi minori, tutti
ugualmente bravi e brillanti.