Soggetto e sceneggiatura: Coline Serrau
Fotografia: Robert Alazraki
Scenografia: Guy-Claude Francois
Costumi: Olivier Beriot
Montaggio: Catherine Renault
Musiche: Coline Serrau
Prodotto da: Alain Sarde
(Francia, 1996)
Durata: 99''
Distribuzione cinematografica: MIKADO
PERSONAGGI E INTERPRETI
Mila: Coline Serrau
Max: Vincent Lindon
Florence: Philippine Leroy-Beaulieu
Mesaje: James Thierree
Mesaul: Samuel Tasinaje
Macha: Marion Cotillard
Sonia: Claire Keim
---- C''è una civiltà enormemente progredita che vive a qualche anno luce dalla nostra. La sua schiacciante superiorità consiste nel fare a meno di tutte quelle fastidiose pseudo comdità del nostro vivere postmoderno. Sostituite tutte da un impressionante sviluppo delle capacità intelletive che, va da sé,
hanno portato gli illuminati a dedicarsi agli unici piaceri reali: quelli bucolici. Ad una donna, figlia meticcia dei due pianeti, toccherà scendere sul nostro misero medioevale mondo per dargli letteralmente una grossa scossa - nel film si dice disconnettere - col buon senso del suo. Al dunque, benché in toni favolistici, il film dice una tale quantità di solenni scemenze da risultare oltremodo fastidioso. La Serrau, indecisa se prendersi o no sul serio, opta per le vie di mezzo e sfuma i contorni del bene e del male in quello che è soltanto l''ennesimo ottimistico quanto grossolano progressismo. Il risultato è che la fiaba più che un apologo morale sembra uno spot ecologico, e la satira dei costumi più che mordere annoia.