“Dieci piccoli indiani provan ricette nuove uno s’ingozza troppo e ne rimangon nove Nove piccoli indiani si svegliano di botto uno dorme fin tardi e ne rimangon otto…” Indian Island, una piccola isola al largo della costa del Devon. Qui, in una splendida villa, dieci persone estranee l’una all’altra, vengono invitate da un misterioso personaggio. Non tarderanno molto ad accorgersi di essere in trappola, prigionieri di un meccanismo crudele, paradossalmente scandito da un’innocua filastrocca. Ben presto ognuno di loro dovrà fare i conti con la propria coscienza, non certo pulita, e con un crescente senso di sfiducia verso gli sconosciuti compagni. Attese, omicidi inspiegabili, sospetti. Ma chi è l’assassino? E perché colpisce? “Non dico che sia il lavoro che preferisco, e nemmeno lo penso, per la verità, ma credo che sul piano tecnico, sia la cosa migliore che ho scritto”. Così Agata Christie afferma nella sua autobiografia a proposito di “Ten little niggers”, che diventerà poi in Italia “Dieci piccoli indiani”. Questo piccolo gioiello di enigma poliziesco, tra i più famosi lavori della scrittrice inglese, risale al 1939. Tradotto in tutte le lingue e adattato per il teatro dalla stessa Christie, conobbe anche numerose trasposizioni per il grande schermo ed è ancora oggi un classico del giallo, amato da milioni di persone in tutto il mondo.