Due anni fa il trionfo al festival di Cannes del suo La meglio gioventù, diventato poi, in patria, un fenomeno di costume. E adesso, al termine di una stagione difficile per il nostro cinema, Marco Tullio Giordana torna nelle sale - e sulla Croisette, unico film italiano in concorso - con Quando sei nato non puoi più nasconderti: storia che parla di immigrati clandestini e di carrette del mare, della ricca Brescia e dei centri di accoglienza pugliesi, di legami familiari e di amicizie impossibili, di piccoli criminali e di baby-prostitute. Il tutto visto con gli occhi di un ragazzino di dodici anni, Sandro (l'esordiente Matteo Gadola).
La pellicola - ispirata all'omonimo libro-inchiesta di Maria Pace Ottieri - è stata scritta dallo stesso Giordana con Stefano Rulli e Sandro Petraglia, ed è interpretata da Alessio Boni e Michela Cescon, nei panni dei genitori di Sandro.
E’ certo che "Quando sei nato non puoi più nasconderti" segna una tappa importante, nella carriera di Giordana: dopo tre film tutti centrati, anche in maniera diversa, sugli anni Settanta (Pasolini un delitto italiano, I cento passi, La meglio gioventù) ecco un'opera ambientata oggi, che affronta un problema cruciale per la nostra contemporaneità: quella dell'immigrazione clandestina.
Ecco la trama. Sandro è un dodicenne che vive a Brescia, figlio di un piccolo imprenditore che venendo su da nulla ha raggiunto il benessere. Abituato alla presenza di extracomunitari (in tanti lavorano nella fabbrica di suo padre), il nostro eroe scoprirà l'altra faccia della medaglia in maniera davvero traumatica. Durante una vacanza in barca col padre, infatti, Sandro cade della barca, e viene salvato da un diciottenne rumeno, Radu, che si trova - con la sorella minore, Alina - a bordo di una carretta del mare. Tollerato dai due scafisti, il ragazzo sbarca come gli altri in un centro di accoglienza sulle coste pugliesi. E qui dovrà scoprire come difendere i suoi due nuovi amici, è un'impresa davvero ardua. Anche se lui, fino all'ultimo momento (il finale è aperto), tenterà di salvare almeno Alina.
Insomma un viaggio nelle contraddizioni nella nostra epoca, attraverso uno sguardo - quello del protagonista - ancora innocente. "Sandro è un privilegiato - racconta il regista - vive in una città da tempo abituata agli immigrati: per lui sono dunque un mondo conosciuto. Ma non delle persone. Lo diventano solo dopo la sua esperienza nel barcone, che per lui diventa una specie di seconda educazione alla vita". Quanto alla scelta di un eroe dodicenne, Giordana la spiega così: "Volevo un punto di vista senza ideologia, senza pregiudizi. Ad esempio, c'è il fatto che questi disperati, prima che stranieri, sono poveri: e questo lo vediamo con gli occhi di Sandro".
Quindi un approccio "senza sociologismi", come tiene a precisare il regista. Che poi racconta del suo viaggio reale nei centri di accoglienza salentini: "Ora si chiamano centri di permanenza contemporanea, e già nel nome c'è una contraddizione. E sono delle istituzioni terribili, delle prigioni. Sono comunque anche degli affari, perché lo Stato paga fior di rette per questi immigrati. Dopo averli visti da vicino, abbiamo deciso di ampliare il capitolo del film ambientato in quei luoghi. Abbiamo visitato anche il centro gestito da don Cesare Losederto, che poi è stato arrestato: ma io sono innocentista, lui ci ha aperto le porte senza problemi. Se avesse avuto qualcosa da nascondere non lo avrebbe fatto".
E infine, un accenno al titolo. Che nel film, così come nel libro che lo ha ispirato, ha un ruolo centrale, almeno sul piano simbolico: “Quando sei nato non puoi più nasconderti” è davvero, come viene detto anche nella pellicola, un cognome africano, lì c'è l'abitudine a dare come cognomi dei concetti. Ed è il nome reale di un clandestino che ho incontrato e intervistato".
Sceneggiatura: Marco Tullio Giordana, Stefano Rulli, Sandro Petraglia. Fotografia: Roberto Forza. Montaggio: Roberto Missiroli. Scenografia: Giancarlo Basili. Costumi: Maria Rita Barbera. Interpreti: Alessio Boni, Michela Cescon, Rodolfo Corsato, Matteo Gadola, Andrea Tidona, Adriana Asti. Produttori: Riccardo Tozzi, Marco Chimenez, Giovanni Stabilini. Distribuzione: O1 Distribution. Origine: Italia/Francia/UK, 2004.
In concorso per la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2005.