Cristina Comencini è ormai molto affermata come regista, ma anche scrittrice di romanzi che hanno avuto successo, e sono stati tradotti in molte lingue. La bestia nel cuore (tratto dal suo ultimo e omonimo romanzo) ha come tema conduttore la famiglia, e in particolare l’influenza della famiglia d’origine nella formazione dei modelli familiari delle generazioni successive.
Il rapporto con il padre, oggetto di rimozione per la protagonista del film, può essere visto come una metafora dai contorni autobiografici, dato che l’autrice e regista ha dovuto fare i conti con l’incombente modello paterno, e per intraprendere la sua stessa professione di regista ha dovuto, in un certo modo, “ucciderlo” per trovare una propria identità.
Il film ha come protagonista una doppiatrice, Sabina, che aspetta un figlio dal suo compagno, un attore ambizioso ma frustrato. Non vuole rivelargli la notizia: sente il bisogno di tenere il segreto finché non riuscirà a decifrare il senso di disagio che la assedia quando pensa ai suoi genitori e alla mancanza di calore affettivo che si percepiva nella loro casa. Il nodo di paura che sente dentro di sé rischia di mettere a repentaglio la sua vita sentimentale, e Sabina decide di andare negli Stati Uniti, dove si è trasferito il fratello, per ottenere risposte che possano placare la sua angoscia. Ma venire a conoscenza della verità sarà tanto destabilizzante da mandare in frantumi il suo equilibrio: soltanto la nascita del bambino la riporterà all’accettazione della realtà, con un nuovo senso di responsabilità.
Accanto a Sabina, dei personaggi minori, soprattutto donne, che rappresentano, anche se con percorsi diversi, tipologie sentimentali dolenti e irrisolte, generatrici d’infelicità perché, e questo ci sembra l’assunto fondamentale del film, è quasi impossibile avere il coraggio di accettare tutte le incoerenze, tutte le pulsioni irrisolte del cuore umano. È più facile affidarsi al linguaggio elementare del sesso, delle abitudini quotidiane, e recidere i legami quando qualcosa non funziona. Ma Sabina alla fine sembra capire che il confronto con “la bestia nel cuore” permette di crescere e di dare un significato più profondo alla vita.
Regia: Cristina Comencini. Tratto dall’omonimo romanzo di Cristina Comencini edito da Feltrinelli. Sceneggiatura: Francesca Marciano, Giulia Calende, Cristina Comencini. Scenografie: Paola Comencini. Costumi: Antonella Berardi. Fotografia: Fabio Cianchetti. Montaggio: Cecilia Zanuso. Musiche: Franco Piersanti. Interpreti: Giovanna Mezzogiorno, Alessio Boni, Stefania Rocca, Angela Finocchiaro, Giuseppe Battiston, Valerio Rinasco, Francesca Inaudi, Luigi Lo Cascio. Produttori: Riccardo Tozzi. Giovanni Stabilini, Marco Chimenz. Distribuzione: O1 Distribution. Origine: Italia - Regno Unito - Spagna – Francia, 2005. In concorso a Venezia 62.