In questo film scritto e diretto da Stephen Gaghan, viene ripreso lo stile e la complessità che aveva caratterizzato un altra opera dello stesso regista: Traffic. Ma mentre in Traffic la vicenda relativa al contrabbando di stupefacenti era limitata a Messico e Stati Uniti, stavolta siamo su un altro livello di narrazione: su scala mondiale. Il film si basa sul libro di Robert Bauer "See no evil", un atto di accusa di un ex agente della CIA all'indomani dell'11 settembre nei confronti della politica estera degli Stati Uniti nel Medio Oriente. L'accusa principale è che gli USA traggano un vantaggio concreto dall'instabilità dell'area per avere facile accesso al petrolio, con prezzi quanto meno di favore.
Syriana, come già accennato rispetto a Traffic ha la caratteristica di essere un film corale, in cui le vicende di diversi personaggi si intrecciano per poi districarsi nel finale. Dato l'argomento, va da se che non si tratta di un lieto fine. Così abbiamo una fusione di due compagnie petrolifere tesa allo sfruttamento dei ricchi giacimenti del Kazachistan, un pretendente al trono di un paese arabo che potrebbe essere riformista e quindi non è ben visto dal governo americano. E poi ancora consulenti, agenti della CIA, hezbollah, terroristi, reclutatori e, naturalmente alti ufficiali governativi statunitensi. Ogni aspetto del presunto "scontro tra civiltà" è rappresentato in Syriana, con l'apporto tra gli altri, di George Clooney, Matt Damon e William Hurt.
E proprio Clooney sembra voler continuare la via dell'impegno politico, scegliendo film che permettano di raccontare storie difficili, controverse, ma di potente impatto. Del resto, come ha ripetuto molte volte lo stesso Clooney, la celebrità può anche essere adoperata per essere utili, per raccontare storie che altrimenti nessuno vorrebbe sentire. Il punto focale di Syriana è la considerazione per cui la corruzione è non solo lecita ma addirittura desiderabile, se concorre all'ottenimento di risultati di interesse nazionale. E da questo la correlazione, seppure indiretta, tra aggressività in politica estera e terrorismo di matrice islamica. Bisogna sottolineare che la storia raccontata è parzialmente di finzione, ma questo non delegittima politicamente un film in ogni caso coraggioso in questo periodo storico.
Mauro Corso
Ispirato al libro “La disfatta della CIA” di Robert Baer. Sceneggiatura: Stephen Gaghan. Musiche: Alexandre Desplat. Montaggio: Tim Souyres. Scenografia: Dan Weil. Fotografia: Robert Elswit. Interpreti: George Clooney, Matt Damon, Jeffrey Wright, Chris Cooper, William Hurt, Mazhar Munir, Tim Blake Nelson, Amanda Peet. Produttori: Jennifer Fox, Michael Nozik, Georgia Kacandes. Distribuzione: Warner Bros. Origine: U.S.A., 2005.