Accio (Germano) e Manrico (Scamarcio) sono due fratelli messi a confronto dalle loro scelte, e dalla vita, nella Latina degli anni sessanta e settanta. A soli dodici anni, Accio decide di andare in seminario con desideri di santità ma è un ragazzo confuso e ben presto decide di abbandonare questa scelta. Una volta uscito si iscrive al MSI e diventa picchiatore fascista, per poi, dopo avere manifestato assieme ai 'rossi' contro il Vietnam, passare all'estrema sinistra. Da quando è tornato dal seminario la vita in famiglia per Accio non è facile, in sette tra fratelli e sorelle, un padre operaio e una madre manesca, senza affetto per lui, ma che amano invece senza riserve suo fratello Manrico, un ragazzo che passa attraverso le cose con leggerezza e facilità. Manrico è bello, vincente, adorato dalle donne e molto meno impegnato politicamente di Accio. In questo clima i percorsi di formazione dei due fratelli sono quanto di più di diverso si possa immaginare, in un susseguirsi di avventure rocambolesche e appassionate che metteranno alla prova il loro rapporto: tempestoso e irrequieto, ma sempre contraddistinto da reciproco affetto e solidarietà.
Il titolo del film è preso dalla indimenticabile canzone di Rino Gaetano. Mentre la storia è liberamente tratta dal romanzo Il fasciocomunista - Vita scriteriata di Accio Benassi di Antonio Pennacchi. Ma Daniele Luchetti, con la complicità degli sceneggiatori Stefano Rulli e Sandro Petraglia, sceglie di girare "un film sull'ideologia senza che si parli di ideologia" e, per spiegare meglio quegli anni cruciali, alle nuove generazioni, decide di dare più spazio ai sentimenti, alle ragioni umane ed esistenziali che porteranno i due fratelli a una complicità che mai verrà meno. Accio è un personaggio come da tempo non se ne vedevano: ribelle, attaccabrighe, goffo, innamorato, illuso, ingenuo, disubbidiente, sentimentale. Mentre Manrico è un contestatore con il carisma del leader, ma in realtà molto cialtrone, leggero, sornione, a cui riesce tutto facile.
Soggetto e sceneggiatura: Sandro Petraglia, Stefano Rulli, Daniele Luchetti. Tratto dall’opera “Il fasciocomunista” di Antonio Pennacchi edita dalla Arnoldo Mondatori Editore. Scenografia: Francesco Frigeri. Costumi: Maria Rita Barbera. Fotografia: Claudio Collepiccolo. Montaggio: Mirco Garrone. Musiche: Franco Piersanti. Interpreti: Riccardo Scamarcio, Elio Germano, Angela Finocchiaro, Massimo Popolizio, Ascanio Celestini, Diane Fleri, Alba Rohrwacher, Emanuele Propizio, Anna Bonaiuto, Luca Zingaretti. Produttori: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz. Distribuzione: Warner Bros. Origine: Italia, 2007.