Un film gradevole, che, grazie ad una coraggiosa (seppur un po' improbabile) doppia sterzata nella seconda parte si slega un po' da quell'aria stantia, tipica di un certo modo italiano di fare film, che rischiava di avvilupparlo fino a farlo morire del tutto. Vicari ha invece il coraggio di cambiar pagina, mutare registro, e slega la prima parte, figlia di una descrizione sempre più monocorde e priva di idee della società italiana in genere e dei rapporti interpersonali nello specifico, da una seconda, che matura alla luce di silenzi, di sguardi, di introspezioni per nulla banali né, tanto meno, raccontate.
E la svolta (nella svolta) finale rende emblematica la scelta di un destino, sotto un certo punto di vista profondamente umano e comprensibile, ma che comunque, grazie anche all'incisività di un rapidissimo montaggio in parallelo, rimane inaccettabile, frutto di un germe, oserei dire, quasi sbagliato.
La piccolezza e la pochezza di un uomo vengono messi alla prova più e più volte durante il film. Merito del regista (e dello sceneggiatore) è di non giudicare, non assurgere a vacui moralismi, ma osservare seguendo con la macchina da presa, facendo uso discreto e accorto del montaggio, non estremizzando i tagli né lasciandosi andare a voli pindarici.
Bravo, anche se sembra a momenti un po' spaesato, Mastandrea, che si ritrova in un ruolo poco "suo", privo del tutto di quella ironia amara e popolaresca che da sempre lo contraddistingue.
Un prodotto che, con tutte le sue fatiche e le sue pecche, merita di trovare un posto sul palco di un cinema italiano così spesso non all'altezza di sé stesso.
Pietro Salvatori
Soggetto: Daniele Vicari. Sceneggiatura: Antonio Leotti, Laura Paolucci, Daniele Vicari. Costumi: Francesca e Roberta Vecchi. Scenografia: Marta Maffucci. Montaggio: Marco Spoletini. Musiche: Massimo Zamboni. Fotografia: Gherardo Gossi. Interpreti: Valerio Mastandrea, Gwenaelle Simon, Luzmin Zeoja, Giorgio Col angeli, Francesca Inaudi. Produttore: Domenico Procacci. Distribuzione: Fandango. Origine: Italia, 2005.