Ci sono pellicole che, inaspettatamente, come giovani eroi senza alcuna speranza di vittoria sul nemico, riescono a ergersi sopra a tutto e a tutti dimostrando di possedere una grande forza, carattere e la giusta volontà per imporsi. Questo è il caso di "Finchè nozze non ci separino", prima pellicola della esordiente Julie Lipinski, premiata insieme a Laurent Tirard come miglior film e miglior sceneggiatura alla settima edizione del Miff 2007, Festival Internazionale del Cinema di Milano.
Storia semplice come quelle raccontate dai bambini: Arthur e Lola decidono, in seguito alla notizia del matrimonio di loro due cari amici, di convolare a giuste nozze anche loro. Pur tra mille indecisioni e paure, Arthur finisce per cedere: ma è solo il primo passo verso tutta una serie di disavventure che metteranno in vera crisi il suo rapporto con Lola... Ci sono storie di registi famosi, supportati da produzioni altissime e cast da capogiro; ma ci sono anche storie più sommesse, raccontate a voce alta tra gli amici in un pub, in cui si è riusciti a compiere un piccolo ma significativo gesto dimostrativo: esagerando, una sorta di miracolo. E' il caso di questo "Finchè nozze non ci separino" che con una produzione modesta, franco-belga, ed una trama che si discosta da ogni tentativo di voler essere avvincente, riesce a distinguersi dal panorama delle commedie giovanili su matrimoni e complicazioni: sceneggiatura ispirata, ma mai artificiosa; regia attenta, ma non intimorita; e cast giovane caratterizzato da visi espressivi e vivaci. Porta bandiera.
La pellicola di Lipinski, grottesca e ironica, si districa bene tra parenti impiccioni e sconosciuti; preparativi al limite dell'assurdo; passati che ritornano sconvolgendo le personalità dei protagonisti; e coppie che si sgretolano alle prime luci dell'alba. Cronaca di oggi.
Un film destinato forse a riscuotere più successo nell'Home Video che nelle grandi sale; conteso tra riflessione sull'oggi di coppia e mera commedia comica; "Finchè nozze non ci separino" riesce comunque a piacere e a raccontarci una bella favola di Cinema.
Grazioso.
Soggetto e sceneggiatura: Julie Lipinski, Laurent Tirard. Fotografia: Christophe Paturange. Scenografie: Olivier Jacquet. Costumi: Natacha Gauthier. Musiche: Thibault Chenaille, Antoine Vidal. Le canzoni « Sei tu » e « Mon amour » sono cantate da Dolcenera. Montaggio: Valérie Deseine. Interpreti: Hélène de Fougerolles, Jonathan Zaccaï, François Berléand, Marisa Berenson, Michel Duchaussoy, Eva Darlan, Alexandre Brasseur, Elise Larnicol. Produttore: Manuel Munz. Distribuzione: Officine UBU. Origine: Francia, 2004.