Quando Thomas Crawford scopre che la sua bella e giovane moglie Jennifer ha una relazione extraconiugale, decide di ucciderla e pianifica un delitto perfetto. Tra i poliziotti che giungono sulla scena del delitto c'è un esperto negoziatore di ostaggi, il detective Rob Nunally, l'unico agente al quale è consentito l'accesso alla abitazione. A sorpresa, Crawford confessa subito di aver sparato a sua moglie, ma Nunally è totalmente sopraffatto dall'incredulità per prestargli la dovuta attenzione: sul pavimento giace infatti, in una pozza di sangue, la sua amante, della quale non ha mai veramente conosciuto l'identità. Crawford viene immediatamente arrestato e chiamato in giudizio subito dopo la confessione. Apparentemente si tratta di un caso scontato per il rampante assistente alla Procura Distrettuale Willy Beachum, che sta per lasciare l'attuale incarico per dedicarsi a mansioni ben più redditizie presso un ufficio legale privato, ma niente è facile come sembra, compreso il caso.
Thriller di eccellente fattura, Il caso Thomas Crawford fa tornare in grande spolvero il genere "giallo vecchio stile", senza puntare su una messa in scena particolarmente originale, ma concentrando le proprie attenzioni sulla costruzione della storia e sui colpi di scena che accompagnano l'indagine del giovane Ryan Gosling, ottimo interprete costantemente messo alle strette dal diabolico piano orchestrato da un Hopkins in gran forma, con lo sguardo gelido, i sarcasmi a bassa voce e una disonesta dissimulazione espressa sempre con misura.
L’opera diretta da Gregory Hoblit si snoda nel solco del thriller processuale con la particolarità che tutti noi sappiamo chi è il colpevole senza però sapere come ha fatto a nascondere le prove.
Il regista rappresenta il mistero che sottende a tutta la vicenda con un gusto tutto personale nell’uso della macchina da presa. Molto attento alla fotografia, propone spesso giochi di luce ed ombre ad enfatizzare le diverse personalità dei personaggi e l’alchimia tra i due interpreti principali è evidente nei frequenti incontri/scontri e funziona soprattutto nello scambio di ruoli: il gatto diventa topo e viceversa.
Il film scorre piacevole grazie anche ad un solido impianto che fa dei personaggi e delle relazioni tra loro uno dei punti di forza. I dialoghi sono all’altezza della trama e contengono sempre un fulcro di interesse che favorisce l’attenzione e la riflessione.
Sceneggiatura: Daniel Pyne. Scenografie: Paul Eads. Montaggio: David Rosenbloom. Fotografia: Kramer Morgenthau. Musica: Mychael Danna, Jeff Danna. Interpreti: Anthony Hopkins. Ryan Gosling, Rosamund Pike, Xander Berkeley, David Strahairn. Produttore: Charles Weinstock. Distribuzione: Eagle Pictures. Origine: U.S.A. 2007.