Il nuovo film della saga si concentra sui primi anni del giovane Michael Myers e sugli eventi che hanno portato a quella fatidica notte di Halloween in cui scatena la sua furia omicida nella tranquilla cittadina di Haddonfield, nell’Illinois. Dopo quella notte brutale, Michael inizia il suo periodo di carcerazione di 17 anni presso l’ospedale psichiatrico di massima sicurezza Smith’s Grove Sanitarium, dove è seguito da un noto studioso di comportamento infantile, il dott. Samuel Loomis – l’unico uomo che può veramente comprendere la sua natura malefica. 17 anni dopo Michael inizia a seguire una liceale, Laurie Strode, e le sue amiche, Annie e Lynda. Quando il dott. Loomis, famoso grazie al suo libro su Michael, viene a sapere della sua fuga, si offre di aiutare lo sceriffo Brackett di Haddonfield per trovare Michael e porre fine al suo regno di terrore.
Cimentarsi con il rifacimento di Halloween-La notte delle streghe, diretto nel 1978 dal maestro della paura John Carpenter è sicuramente un’impresa ardua che solo all’eclettico Rob Zombie poteva venire in mente, dopo i riusciti La casa dei mille corpi e La casa del diavolo.
E’ un’impresa ardua perché la vicenda originale dell’invulnerabile serial killer mascherato, Michael Myers, evaso dal manicomio quindici anni dopo l’omicidio della sorella per dedicarsi allo sfoltimento della popolazione di Haddonfield durante la notte che dà il titolo al film, è stata non poche volte classificata come miglior pellicola horror della storia del cinema. In realtà questo nuovo Halloween, che si propone contemporaneamente come prequel e remake del titolo del 1978, sembra attingere anche dal quarto e dal quinto capitolo della serie, tanto da riprenderne l’ormai cresciuta interprete Danielle Harris, qui nei panni di Annie Brackett, amica della protagonista Scout Taylor-Compton, che sostituisce, invece, l’originale Jamie Lee Curtis.
Questi sono soltanto due dei nomi che vanno ad arricchire un golosissimo cast costituito da volti noti del cinema di genere, impreziosito dalla presenza di Malcolm McDowell, il protagonista di Arancia meccanica.
Dal punto di vista del prodotto seriale, i retroscena che hanno contribuito alla trasformazione del piccolo Michael, figlio di una spogliarellista che convive con un compagno violento, in un feroce assassino, risultano sicuramente interessanti e la figura del mostro mascherato assume una connotazione più umana e meno sovrannaturale rispetto ai predecessori cinematografici.
Trattandosi poi di un antefatto di celluloide a nulla sarebbe servito realizzare una fedele copia del film di Carpenter, perciò il regista preferisce concentrarsi efficacemente sulla storia dei Myers (la parte più riuscita dell’insieme), rilegando il remake vero e proprio a pochi minuti di visione dei momenti di omicidio, impreziositi da ottimi effetti splatter e, soprattutto, da un’incredibilmente realistica resa della violenza.
Un elaborato che con ogni probabilità dividerà sia i fan che gli spettatori ordinari, ma che, dentro e fuori la bianca maschera, rimane al di sopra della media, tanto da continuare a farci annoverare Zombie tra le migliori nuove leve del cinema horror.
Soggetto e sceneggiatura: Rob Zombie, John Carpenter, Debra Hill. Fotografia: Phil Parmet. Montaggio: Glenn Garland. Musiche: Tyler Bates. Scenografia: Anthony Tremblay. Costumi: Mary E. McLeod. Interpreti: Sheri Moon, Malcom McDowell. Daeg Faerrch, Tyler Mane, Danielle Harris, Brad Dourif, Clint Howard, William Forsythe, Scout Taylor-Compton, Hanna Hall. Produttori: Rob Zombie, Malek Akkad, Andy Gould. Distribuzione: Keyfilms. Origine: U.S.A., 2007.