Ai confini del Paradiso vincitore del premio come miglior sceneggiatura all’ultimo Festival di Cannes, narra le intricate vicende che legano la vita di sei personaggi: Ali, un vedovo in pensione che vive a Brema, suo figlio, professore universitario di letteratura tedesca, Yater, una prostituta turca, sua figlia Ayten, attivista politica in Turchia, Lotte una ragazza tedesca che diventa amica di Ayten e della madre di Lotte, Susanne.
Coppie di genitori e figli alla continua ricerca di un legame, di una persona che dia uno scopo alla propria esistenza, alla ricerca del perdono e della riconciliazione in un continuo andirivieni tra Germania e Turchia.
La complessità della trama, quasi impossibile da raccontare, tocca una molteplicità di temi diversi, non solo il rapporto umano che lega i personaggi, ma anche la difficile situazione politica turca, l’integrazione, la lotta generazionale e quella militante, l’importanza dell’istruzione; per farlo il turco-tedesco Fatih Akin, già vincitore a Berlino con La sposa turca, utilizza uno stile lento, sobrio, con lunghe inquadrature e ampie panoramiche dove anche le città diventano protagoniste e riflettono gli stati d’animo dei protagonisti.
La narrazione non è lineare, ma circolare, divisa in tre parti: le prime due speculari, caratterizzate da due morti violente e assurde, mentre l’ultima tira le fila della storia e restituisce un po’ di speranza in un panorama di devastazione e lutto.
Akin scava nell’animo dei protagonisti, scruta il loro dolore e la necessità di pacificazione, regalandoci un film toccante ed emozionante.
Ai confini del Paradiso non è semplicemente un film sulla ricerca e la fortuna: è anche un racconto sull’immigrazione, sullo scontro culturale e generazionale di un mondo globalizzato e Akin cerca di promuovere una vera comprensione tra culture, senza distinzioni di razza o nazionalità. E perché esista una vera comprensione è imprescindibile l’istruzione, fondamentale nella convivenza tra culture: un professore di origini turche in un’università tedesca, una libreria tedesca nel pieno centro di Istanbul.
Sceneggiatura: Fatih Akin. Scenografia: Tamo Kunz e Sirma Bradley. Costumi: Katrin Ashendorf. Musiche: Shantel Consultant Ayse Barim. Montaggio: Andrew Bird. Fotografia: Rainer Klausmann. Interpreti: Nurgül Yesilçay, Baki Davrak, Patrycia Ziolkowska, Nursel Köse, Tuncel Kurtiz e Hanna Schygulla. Produttore: Fatih Akin. Distribuzione: BIM. Origine: Germania/Turchia, 2007