Anni '60. Un giovane inglese parte per l'America alla ricerca del padre emigrato tanti anni prima. Una volta negli Stati Uniti, s'innamora di una ragazza, Lucy, il cui fratello viene richiamato alle armi ed arruolato per andare a combattere in Vietnam. I due innamorati si fanno coinvolgere pienamente dai movimenti pacifisti che nascono nel periodo, diventandone convinti attivisti. La storia di questi due giovani viene raccontata attraverso trentatre canzoni dei Beatles, rivisitate e cantate dagli stessi attori protagonisti del film.
Across the universe è un film che va al di là di qualsiasi catalogazione. Non è un musical in senso stretto: le canzoni utilizzate non solo sono di avvenimenti e atmosfere degli anni ‘60 e ‘70, ma anche filo narrativo di una storia d’amore già di per sé interessante. A queste si fondono le immagini facendo diventare il tutto una vera e propria opera d’arte, uno stimolo multiforme fatto di colori, figure, evocazioni e movimenti che non ha termini di paragone nell’arte contemporanea se non nella video arte. Ogni fotogramma ha una costruzione simile a quella di un dipinto, ma dal quale si eleva per l’elemento sonoro. Si pensi alle straordinarie sequenze di Strawberry Fields o di Mr Kite. Le canzoni dei Fab Four funzionano perfettamente nei loro nuovi arrangiamenti e riescono a rievocare l’intero panorama musicale di quegli anni, dal gospel al rock, dal pop alla lirica: le musiche sono del marito della Taymor, il premio Oscar Elliott Goldenthal. E citati sono anche personaggi simbolo dell’epoca: Janis Joplin, Jimi Hendrix e un Joe Cocker che appare per davvero in un cameo, affiancato da Bono e da Salma Hayek. Per costruire questo mondo che ebbe in NewYork il proprio epicentro, i riferimenti visuali diventano le bambole di Peter Schumann, le cover degli album delle band dell’epoca, il musical Hair e il teatro come luogo in cui tutti possono entrare in scena e dopo due passi trovarsi al centro dell’attenzione. Si canticchia seguendo la storia, si aspettano i cori e i contro cori in ogni canzone in cui siamo abituati ad ascoltarli, ma soprattutto si rimane affascinati dalla capacità di questa regista, così visionaria e allo stesso tempo ancorata alla realtà, di inventare quadri e di creare emozionanti percorsi mentali per associazione di idee. I suoi attori sono tutti perfetti, interpreti e allo stesso tempo cantanti in presa diretta. Quanti altri film in futuro sapranno sintetizzare con la stessa efficacia e bellezza quel mondo raccontato da Across the universe? Quanti film musicali avranno più inventiva, più studio dietro ad ogni scelta, più allegria e gioia di vivere rispetto a questo?
Soggetto: Julie Taymor, Dick Clement e Ian La Frenais. Sceneggiatura: Dick Clement e Ian La Frenais. Costumi: Albert Wolsky. Coreografia: Daniel Ezralow. Musiche: Elliot Goldenthal. Scenografie: Mark Friedberg. Montaggio: Francoise Bonnot. Fotografia: Bruno Delbonnel. Interpreti: Evan Rachel Wood, Jim Sturgess, Joe Anderson. Produttore: Suzanne Todd, Jennifer Todd, Matthew Gross. Distribuzione: Sony Pictures Releasing. Origine: U.S.A., 2007