Londra. Maggie, una vedova quasi cinquantenne, ha un disperato bisogno di soldi. Il suo nipotino Olly è in fin di vita e deve essere sottoposto con urgenza a cure costosissime in Australia, ma né lei né suo figlio Tom hanno abbastanza denaro per permettersi il viaggio e il soggiorno. Nessuno è disposto a dare lavoro ad una donna della sua età, così Maggie, in un momento di estrema disperazione, si presenta dal proprietario di 'Sexy World', un sexy shop di Soho, che è in cerca di un'intrattenitrice per il suo locale. L'uomo, sulle prime imbarazzato e poco propenso a darle il lavoro, decide di offrirle una chance e Maggie diventa così l'affascinante Irina Palm.
Il film di Sam Garbarski è la prova che si può fare un film dal sapore natalizio (l’azione si svolge a dicembre) e ricco di umanità pur affrontando un percorso scabroso. Lo si può fare quando si hanno a disposizione due attori come Marianne Faithful e Miki Majnolovic. La Faithful, ex bellissima ninfa egeria della generazione cresciuta con i Rolling Stones, offre la sua fisicità totalmente trasformata a un personaggio di donna semplice, spinta da un amore che solo una nonna può conoscere. La volgarità del suo agire si trasforma in una routine che non solo è rivolta a un buon fine, ma che, al contempo, la rende consapevole di un appeal che pensava di non avere più. Majnolovic, che interpreta il proprietario del locale presso cui Irina Palm svolge la propria “attività”, utilizza il suo volto cupo per dare concretezza a un personaggio sicuramente idealizzato, ma che la sceneggiatura sa servire con abilità. Si sorride, si ride e ci si commuove e probabilmente solo gli inglesi sono in grado di affrontare argomenti scabrosi con una grazia ed una leggerezza senza rivali nella cinematografia mondiale. Nonostante il tema sia assolutamente esplicito, non c'è un solo momento in cui le situazioni o le immagini scadono nella volgarità: si dice che le madri sarebbero disposte a qualunque cosa per i figli. Perché la stessa cosa non dovrebbe essere vera anche per le nonne? E c'è un limite morale a questo "qualunque cosa" di cui si parla? Questi sono i temi di Irina Palm, e il regista si mantiene in un difficile equilibrio senza scadere nella banalizzazione, nella lacrima facile o nella grossolanità.
Il film risulta così gradevole e in grado di regalare molte risate, ma è anche intriso di momenti di autentica commozione e si chiude in modo conciso ed essenziale, cosa che accade davvero di rado nella cinematografia odierna.
Sceneggiatura: Martin Herron e Philippe Blasband. Scenografia: Veronique Sacrez. Costumi: Anushia Nieradzik. Montaggio: Ludo Troch. Musica: Ghinzu. Fotografia: Christophe Beaucarne. Interpreti: Marianne Faithfull, Miki Manojlovic, Kevin Bishop, Siobhán Hewlett, Dorka Gryllus, Jenny Agutter. Produttore: Sèbastien Delloye e Diana Elbaum. Distribuzione: Teodora Film. Origine: Belgio, Lussemburgo, Gran Bretagna 2007