Beiji è un sessantenne che lavora alla riparazione delle imbarcazioni nel porto di Sète, vicino a Marsiglia. Poco disposto alla flessibilità che la nuova organizzazione impone, viene licenziato. Beiji è divorziato e ha una nuova compagna, ma non ha perso i contatti con la famiglia. Ora l'uomo vuole realizzare un sogno: ristrutturare una vecchia imbarcazione e trasformarla in un ristorante in cui proporre come piatto forte il cous cous al pesce. Nonostante le difficoltà economiche, Beiji trova l'aiuto di tutti i familiari e l'impresa pare destinata al successo. Abdel Kechiche, dopo il film particolarmente interessante e nuovo La schivata, torna a parlare del mondo che conosce meglio e cioè di quello degli arabo-francesi integrati da decenni nella società dell'area marsigliese, ma, in qualche misura, visti sempre come “diversi”. Non c'è, però, alcun pietismo buonista nel suo cinema. C'è piuttosto, in questo film, la voglia di raccontare le dinamiche familiari in un ambito in cui gli uomini pongono problemi, ma non li risolvono. Sono le donne, pur con le loro invidie reciproche e le frustrazioni più o meno espresse, a prendere in mano le situazioni anche nei momenti di maggiore crisi cercando una via d'uscita, a volte traumatica e a volte propositiva.
Kechiche si muove in un contesto sociale che è già stato ampiamente analizzato, ma lo fa con grande leggerezza e non permette di avvertire la lunghezza del film offrendo un racconto corale che parla di uomini e donne, della loro fatica di vivere, ma anche del desiderio di riscatto e dell'imprenditorialità familiare che lega le persone con i sentimenti e con un obiettivo da raggiungere insieme nonostante i contrasti personali. Nello sguardo di Beniji si può leggere un'intera vita fatta di lavoro, un passato che non conta più dinnanzi ai nuovi ritmi produttivi e alle esigenze del mercato. Beniji non vuole, come gli suggerisce il suo capo, trascorrere più tempo con i nipotini (che pure adora), ma vuole sentirsi un uomo che ha ancora qualcosa da dare alla società e il cous cous potrebbe essere la soluzione.
Sceneggiatura: Abdellatif Kechiche. Scenografia: Benoit Barouh. Costumi: Maria Beloso Hall. Montaggio: Camille Toubkis. Fotografia: Lubomir Bakchev. Interpreti: Habib Boufares, Hafsia Herzi, Faridah Benkhetache, Abdelhamid Aktouche, Leila D’Issernio, Bruno Lochet. Produttore: Claude Berri. Distribuzione: Lucky Red. Origine: Francia, 2007