Adrian è un giovane scultore di provincia desideroso di affermare il suo talento nel mondo dell'arte. Fin dalla sua prima esposizione, all'interno di una collettiva di esordienti, la sua personalità balza agli occhi di Gloria, una giovane studiosa d'arte alla ricerca del suo artista. Tra i due nasce subito un'intesa e ben presto Gloria diventa per Adrian compagna, fonte ispiratrice delle sue opere nonché agente. Ma un altro critico s'innamora del lavoro di Adrian: Lulli, un intellettuale di fama internazionale. L'uomo conosce molto bene Gloria, essendone stato prima il tutore e poi l'amante, fino all'arrivo di Adrian. Questi trascorsi, però, preoccupano solo la ragazza che guarda con sospetto all'interessamento del famoso critico per il suo compagno. Adrian, invece, proprio grazie all'influenza di Lulli, assapora da subito il gusto del successo e decide così di affidarsi al totale controllo del critico, dando vita a un sodalizio che porta all'inevitabile rottura con Gloria. Ma un'ombra minaccia l'ascesa del giovane: in occasione della presentazione della mostra che lo consacrerà definitivamente come artista di prim'ordine, Gloria scopre che l'opera da lui presentata nasconde un segreto.
Il nuovo film di Sergio Rubini, Colpo d'occhio, è un noir ambientato nel mondo dell'arte contemporanea che gioca su due figure in conflitto: Adrian (Riccardo Scamarcio), giovane e ambizioso scultore, e Lulli (interpretato dallo stesso Rubini), critico d'arte macchiavellico a cui Adrian ha rubato il grande amore della sua vita, l'eterea Gloria (Vittoria Puccini). Arte contro razionalità. Gioventù contro maturità. Genialità creativa contro artificio del pensiero. La pellicola è una partita a scacchi tra i due contendenti: uno, in nome dell'ambizione, è disposto a sacrificare qualsiasi cosa, mentre l'altro riesce, con una strategia elaborata e spietata, a farlo cadere nella sua rete. La passione assoluta per l'arte e la passione per una donna entrano in conflitto in un vortice sempre più drammatico e il film diventa la rappresentazione di un incontro/scontro tra due figure speculari in nome del successo.
Cosa può succedere se un giovane si avvicina ad un adulto con ingenuità ed entusiasmo, ma quello si trasforma in un nemico perché è invidioso della sua giovinezza, del suo talento e della sua voglia di affermarsi? Da questo pensiero negativo Rubini ha sviluppato il film, ambientandolo nel mondo dell'arte, dove la voglia di arrivare e di essere riconosciuti è forse più evidente che in altri campi. Agli attori, Scamarcio e Puccini, Rubini ha chiesto una recitazione non naturalistica, ma palesemente artificiale, quasi teatrale, una sorta di simulazione della vita e questo ha permesso di dar vita a personaggi intensi e, allo stesso tempo, distanti e distaccati.
L’impressione che ne deriva sul conflitto tra arte e ragione, su artista e critico è che entrambi concorrono a dare senso all'opera, anche se sono dei presuntuosi, ma, nonostante Adrian sia superficiale, intuitivo e vanitoso, cattura maggior consenso perché il film vuole essere contro la troppa razionalità.
Soggetto e Sceneggiatura: Angelo Pasquini, Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini. Costumi: Patrizia Chericoni e Florence Emir. Scenografia: Luca Gobbi. Musiche: Pino Donaggio. Montaggio: Giogiò Franchini. Fotografia: Vladan Radovic. Interpreti: Sergio Rubini, Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini e Paola Barale. Produttore: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz. Distribuzione: O1 Distribution. Origine: Italia, 2007