Ortone è un elefante dotato di buon cuore che un giorno sente un grido provenire da un granello di polvere: é una richiesta di aiuto da parte di una popolazione di esseri incredibilmente minuscoli, i Chi, che abitano la città dei Chi non So. Nonostante le insinuazioni dei suoi simili e le prese in giro, Ortone, decide di aiutare i suoi nuovi amici, perchè il suo pensiero é che "per quanto sia piccola, una persona é sempre una persona".
Era il 1954 quando lo scrittore e vignettista americano Ted Geisel scriveva le avventure dell’elefantino Ortone e del suo incontro con il piccolo mondo dei Non so Chi.
Più di mezzo secolo dopo le parole prendono forma nella nuova pellicola, una delle poche non Pixar, della Fox Animation e Blue Sky (le stesse de L’era Glaciale e Robots), in forma composita, divertente e coinvolgente, che apre uno sguardo, neanche troppo irrilevante, su temi universali e importanti come la solidarietà, l’amicizia, l’identità e la famiglia.
Dal punto di vista tecnico, il film è accurato, non solo nella realizzazione dei personaggi (molto fedeli a quelli del libro, ma riproposti in chiave moderna), ma anche per i paesaggi, soprattutto nella realizzazione della giungla, ben descritta in forme e colori.
Pur di rimanere coerenti al modo di rappresentare di Geisel, gli autori si sono basati molto sulle illustrazioni presenti nel libro originario, mentre altre idee sono state estrapolate dai disegni e dalle note dell’autore.
Il mondo dei Non so Chi poi, immenso nella sua limitata dimensione, è una metafora, neanche troppo velata, su tutti quegli individui, invisibili agli occhi della società, che vivono sereni la propria vita, anche tra instabilità e incertezze.
La pellicola parla molto al femminile: da una parte la figura della cangura di potere, prepotente e cinica (ma che poi saprà accettare i propri errori), e, dall’altra le novantasei figlie di Sinda Chi, viziate e vanitose, dove l’unica mosca bianca risulta essere, invece, l’unico, problematico, maschietto.
È anche una storia che parla del valore dell’identità, quella famigliare del Sinda Chi, ma anche della dignità e del coraggio riscoperto di Ortone.
La storia tocca vari linguaggi, quello dello slapstick cinematografico, termine che indica quel modo di fare comicità, anche un pò esagerata, attraverso il corpo, ma anche quelli dei sentimenti, del cuore e dell’istinto.
A prestare la voce di Ortone, nella versione originale americana è il superlativo Jim Carrey, già amico dei racconti di Ted Geisel, per aver recitato nella parte del Grinch, mentre, in Italia, l’elefantino parla grazie a Christian De Sica, che riesce a dare al personaggio quella sensibilità recitativa che ce lo fa amare in tutta la sua umanità.
Sceneggiatura: Paul Cinko e Ken Daurio. Musiche: John Powell. Montaggio: Tim Nordquist. Voci Italiane: Christian De Sica, Veronica Pivetti e Paolo Conticini. Produttore: Bob Gordon. Distribuzione: 20th Century Fox. Origine: U.S.A, 2008