Jigsaw e la sua assistente Amanda sono morti. Alla notizia dell'omicidio del detective Kerry, arrivano al distretto di polizia, ormai vuoto, due agenti dell'FBI esperti in profili criminali, Strahm e Perez, per aiutare il detective Hoffman a scoprire l'ultimo enigmatico gioco di Jigsaw e rimettere insieme i pezzi del puzzle. Ma il comandante della SWAT, Rigg, l'unico poliziotto del posto che deve ancora sperimentare l'operato di Jigsaw, viene improvvisamente rapito. Coinvolto a forza nel terrificante gioco del pazzo, ha solo novanta minuti per risolvere una diabolica serie di trappole interconnesse o affrontarne le mortali conseguenze. Una serie di indizi misteriosi, portano Hoffman, Strahm e Perez sino alla ex moglie di Jigsaw, Jill. La genesi del demone di Jigsaw è svelata, smascherando così le vere intenzioni del burattinaio e il suo sinistro piano per le vittime passate, presenti e future.
A quanto pare, anche la saga del sadico squartatore moralista Jigsaw, ormai entrato a far parte dell’immaginario horror collettivo quanto il Freddy Krueger nightmariano, ha optato per una strada cara alla serialità cinematografica del nuovo millennio: quella del prequel.
Anzi, a dire la verità, quella di un incrocio tra prequel e sequel, perché questo quarto episodio, diretto come i due precedenti da Darren Lynn Bousman, da un lato vede il comandante della SWAT Rigg alle prese con il classico percorso tempestato di diabolici “giochi enigmistici” nel tentativo di portare in salvo un vecchio amico entro novanta minuti, mentre, dall’altro, ci illumina sulla genesi del serial killer tramite le testimonianze dell’ex moglie Jill. In un certo senso viene ripresa la struttura a più trame progressivamente sviluppate in parallelo che già fu alla base del terzo capitolo, di cui viene attenuata la carica di sadismo e orrore. Infatti, man mano che emergono i chiarimenti sui punti rimasti in sospeso in Saw III, lo script di Marcus Dunstan e Patrick Melton, autori anche del soggetto insieme a Thomas H. Fenton, privilegia ai ben distribuiti momenti di violenza un non banale intreccio più vicino al thriller poliziesco a tinte splatter che alle pure storie dell’orrore. Costruita su un ritmo che difficilmente permette allo spettatore di distogliersi dalla visione, quella che abbiamo tra le mani non è altro che una apprezzabile continuazione volta a fornire nuovi elementi all’interno di una saga diventata celebre e che annovera numerosi fan in tutto il mondo.
Sceneggiatura: Patrick Melton e Marcus Dunstan. Soggetto: Patrick Melton, Marcus Dunstan e Thomas Fenton. Costumi: Alex Kavanagh. Scenografia: David Hackl. Musica: Charlie Clouser. Montaggio: Kevin Greutert. Fotografia: David A.Armstrong. Interpreti: Tobin Bell, Scott Patterson, Betsy Russel, Costas Mandylor, Lyriq Bent. Produttore: Gregg Hoffman, Oren Koules e Mark Burg. Distribuzione: O1 Distribution. Origine: U.S.A., 2007.