Passeggiando nel bosco, una bambina entra in contatto con il favoloso mondo della natura, ha la possibilità di osservare le piante e gli animali che prosperano al suo interno. Durante il suo tragitto vede una volpe della quale rimane particolarmente colpita e da quel momento ha inizio una tenera amicizia tra la bambina e l'animale che le porterà a vivere insieme diverse avventure.
La testolina fulva di una straordinaria piccola artista, l’enfant prodige Bertille Noël-Bruneau, è di quelle che restano nel cuore.
Alter ego dell’altrettanto rossa co-protagonista a quattro zampe, suo specchio e suo doppio, la bimba recita nell’ultimo film dell’affezionato animalista Luc Jacquet con la grazia magica di un folletto. Stessa felpa viola e stesso tascapane sgualcito ad accompagnarla per l’intero film, il personaggio archetipo di quest’infanzia miracolosa sgambetta tra le frasche di un bosco come non ne abbiamo visti e non ne vedremo mai: tassi litigiosi, ricci ghiottoni, lupi, orsi e un’infinita fauna notturna sembrano essersi dati appuntamento nell’Abruzzo che abbiamo dietro casa. Il casuale e straordinario incontro tra la piccola e il suo nemico-amico segna un’estate immortale: primi avvistamenti, reciproca diffidenza, qualche ringhio e molte coccole sono presentati sullo schermo con garbo consapevole. Un acquazzone di troppo non riesce ad arrestare l’esploratrice indomita, che costruisce lentamente un rapporto pseudo-domestico con l’inafferrabile volpacchiotta. Solo il tempo dorato dirà quali sono i ritmi e i modi che permettono all’animale uomo di stabilire un contatto felice coi suoi colleghi selvatici. La materna, fresca voce narrante è affidata in italiano ad Ambra Angiolini, che interviene in una pellicola più spesso dolcemente muta, qui e là interrotta da interiezioni di pura sorpresa e pascoliani trilli argentini davanti allo spettacolo di campi in fiore, farfalle che si rincorrono e cascate mozzafiato. L’intento del regista è cristallino: fortemente didascalico anche se mai punitivo, consolante ma non troppo, La volpe e la bambina è una fiaba di lentiggini e occhi verdi semplicemente solare, che si trastulla col realismo impossibile e intrattiene il fanciullino di ogni età che decida di prestarsi al gioco. Possiamo considerare questa come una favola con tutti i crismi, dotata dei chiarissimi riferimenti a ciò che è giusto e ciò che è sbagliato che un tempo parevano contraddistinguere ogni fiaba degna di questo nome, dalla carta stampata alla pellicola, e che oggi sembriamo aver coscientemente accantonato in nome delle più schizofreniche correnti psicoterapiche d’avanguardia.
Nella frenesia e frammentarietà del mondo dell'immagine contemporaneo, la concentrazione che richiede La volpe e la bambina, soprattutto per i più piccoli, non può che far piacere.
Sceneggiatura: Luc Jacquet, eric ROGNARD. Musiche: Evgueni Galperine, Alice Lewis, David Reyes. Fotografia: Gèrard Simon. Costumi: Pascale Arrou. Montaggio: Sabine Emiliani. Interpreti: Bertille Noël- Bruneau, Isabelle Carrè, Thomas Lalibertè. Voce narrante: Ambra Angiolini. Produttori: Yves Darondeau, Christophe Lioud, Emmanuel Priou. Distribuzione : Lucky Red. Origine: Francia.