Anthony Stark è un inventore geniale e miliardario col vizio delle donne e delle attività filantropiche. Dopo aver ereditato il patrimonio e l’ingegno dal padre scomparso in un incidente d'auto, Tony conduce e amministra le Industrie Stark, produttrici e prime fornitrici di armi per il governo americano. Durante un test in Medioriente, per verificare l'efficienza di un'arma sperimentale, viene catturato da un gruppo di estremisti. Ferito al cuore da una scheggia è soccorso e curato da Yinsen, un fisico esperto di cibernetica che gli applica un organo artificiale. Obbligato dai guerriglieri a costruire un'arma invincibile per la loro causa, Tony progetta in segreto un'armatura per fuggire alla prigionia. Rientrato negli Stati Uniti è deciso a cambiare vita, a riparare alle ingiustizie e a industriarsi a favore dei più deboli. Perfezionata l'armatura con la tecnologia avanzata diventa Iron Man, un supereroe assai umano.
Fumetto e cinema nascono insieme più di un secolo fa e si spiano da subito. Due linguaggi con origini diverse e identità distinte che pure hanno saputo dialogare intensamente estetiche. L'Iron Man di Jon Favreu, nell'intensa economia di scambio tra fumetto e cinema, realizza un enorme salto di qualità, dimostrando la reciprocità produttiva dei due linguaggi. L'archivio "eroico" della Marvel è diventato un vero e proprio laboratorio per la creazione, anche se non sempre riuscita e puntuale, di nuovi modelli dell'industria cinematografica, come dimostra l'insistita trasposizione sullo schermo di un esteso repertorio dei loro personaggi: da Spider Man agli X-Men, dai Fantastici Quattro ad Iron Man. Creato da Stan Lee, Don Heck e Jack Kirby nel 1963 per la rivista Tales of Suspense, Iron Man è un eroe conservatore che ieri ha armato il Vietnam ed oggi attrezza l'intervento afgano. Come Batman è orfano di padre e madre, come Batman si ritrova sul tetto di casa vestito da eroe mascherato contro una luna rotonda, come Bruce Wayne è industriale multimiliardario, playboy incallito e filantropo svagato. Le affinità terminano qui, perché Tony Stark e il suo alter ego metallico sono tutt'altro che rabbuiati, non hanno paura di cadere e non hanno paura di sbagliare. Iron Man è l'esoscheletro (quasi) invincibile di un reduce che ha deciso di risarcire il mondo. Jon Favreu, subito dopo i titoli di testa, gira la scena che origina il film e dà origine all'eroe. Come tutti i suoi compagni di supervite e superavventure, Tony Stark ha subito un incidente e una perdita traumatica (quella del cuore). Di questa scena primaria la caverna dei ribelli è lo scenario, il luogo in cui avviene l'esperienza dello smarrimento, il processo di apprendimento dell'uomo e la conversione nell'eroe, interpretato da un bravissimo Robert Downey Jr, che torna a recitare con sfondi agitati, indossando un'armatura, sviluppando una doppia identità e combattendo il supervillain di Jeff Bridges. Soltanto la sua performance glamour poteva trovare l'equivalente plastico-dinamico del personaggio disegnato su carta, restituendone l'aura ed eliminando il rischio del ridicolo, che si ripresenta a ogni traduzione del fumetto al cinema.
Sceneggiatura: Mark Fergus, Hank Ostby, Art Marcum e Matt Holloway. Scenografia: J.Michael Riva. Musica: Ramin Djawadi. Fotografia: Matthew Libatique. Montaggio: Dan Lebental. Interpreti: Robert Downey Jr., Terrence Howard, Jeff Bridges e Gwineth Paltrow. Produttore: Avi Arad, Kevin Feige. Distribuzione: UIP. Origine: U.S.A., 2008