Alex, un pubblicitario trentasettenne, attraversa un momento di transizione e di riflessione a causa della fine di una relazione con Elena mentre Niki, liceale di diciassette anni, ha lasciato il suo ragazzo, un rapper in erba di nome Fabio. Tra i due non c’è un vero e proprio incontro bensì uno scontro. Niki e Alessandro hanno un incidente stradale, fortunatamente senza grosse conseguenze, ma poiché lei deve a tutti i costi raggiungere la scuola, si fa accompagnare proprio dal suo investitore, il quale accetta volentieri pensando così non solo di riparare il danno, ma anche di alleggerire la sua posizione in termini di responsabilità per l’assicurazione. Dopo l’incidente il bel principe azzurro Alex viene catapultato nel mondo della teenager Niki, che lo chiama con la sfrontatezza e la spavalderia di una adolescente; gli incontri si susseguono tra il comico delle prime uscite e la consapevolezza dei sentimenti che i due provano reciprocamete. Si apre così un momento di felice spensieratezza: Alex, di solito sempre ligio al dovere e sempre presente in ufficio, si ritaglia interi pomeriggi da trascorrere in giro per Roma con la sua nuova ragazza per una "fuga creativa": via del Corso, la spiaggia di Fregene, qualche ristorante ed un piazzale semivuoto, dove Alex dà lezioni di guida a Niki, sono la cornice in cui si rafforza il loro rapporto giorno dopo giorno. Le difficoltà dovute alla differenza di età si fanno però sentire: la giovane Niki, non sa bene come raccontare alle amiche la sua storia d'amore con un uomo di vent’anni più grande, né tanto meno sa come presentarlo ai genitori o come possa, essendo ancora minorenne, andare in vacanza con lui……
Federico Moccia sa come arrivare ai cuori delle sue lettrici. Merito di una penna agile con la quale esplora il loro universo regalando sogni che nella vita reale, probabilmente, non vedranno avverarsi mai. Forte di uno zoccolo duro di fedelissime fan, lo scrittore giovanilistico più produttivo d'Italia decide di passare dietro la macchina da presa per dare vita ai personaggi letterari di Scusa ma ti chiamo amore. Una mossa azzeccata, fosse anche solo per la scelta del protagonista maschile che sa come far vibrare le corde emotive delle donne di tutte le età. Se a Scamarcio, nelle prime due trasposizioni dei suoi bestseller, era toccato il ruolo del ragazzo ribelle da salvare, Raul Bova rappresenta il sogno proibito di molte giovani, l'uomo adulto da sedurre.
C'è davvero del buono in Scusa ma ti chiamo amore, film che porta in scena dubbi, ansie risate e sentimenti di una strana coppia, formata da un quasi quarantenne e da una quasi maggiorenne. Raul Bova e l'esordiente Michela Quattrociocche si muovono davanti alla macchina da presa con leggerezza e credibilità. Fuori da pericolosi stereotipi, Moccia racconta la sua cara realtà romana, i suoi ritrovi, i suoi riti, quelli vecchi, ma anche le nuove tendenze, come sempre lette in anticipo, con semplicità che non scade mai nella superficialità. Come non pensare alle commedie popolari, che hanno portato avanti la macchina cinema nel nostro paese? E' una bella sorpresa che ha nei suoi protagonisti, ma anche nei suoi comprimari, la carta vincente. Due su tutti: Cecilia Dazzi e Pino Quartullo, coppia moderna e modello di semplicità, ma anche di sapiente e leggero utilizzo dei tempi comici, grazie alla mimica e a una certa sensibilità che derivano dall'esperienza.
Soggetto: Federico Moccia. Sceneggiatura: Federico Moccia, Luca Infascelli, Chiara Barzini. Costumi: Grazia Materia. Scenografia: Maurizio Marchitelli. Musica: Claudio Guidetti. Fotografia: Marcello Montarsi. Montaggio: Patrizio Marone. Interpreti: Raul Bova, Michela Quattrociocche, Michelle Carpente, Francesca Ferrazzo, Cecilia Dazzi, Pino Quartullo, Luca Ward. Produttore: Rita Rusic. Distribuzione: Medusa. Origine: Italia, 2008