1945. A pochi giorni dalla Liberazione, Osvaldo Valenti, attore famoso e ufficiale della X Mas guidata da Junio Valerio Borghese, decide di consegnarsi a una brigata partigiana comandata da Golfiero, regista inviso al Regime e mandato in passato al confino. Quella che Valenti cerca è la salvezza per sé e la sua compagna, Luisa Ferida.
A partire da questa resa si ripercorre la vita dei due personaggi rimasti a lungo sulla ribalta del cinema italiano. Valenti, attore istrionico e uomo pronto a qualsiasi esperienza fino a divenire tossicodipendente, incontra Luisa (attricetta alle prime armi) e ne fa la sua amante. Da quel momento inizia un rapporto intriso di passione e di voglia di ribellarsi al conformismo di regime, anche se Valenti rimane un sostenitore del fascismo al punto da rifiutare l'incarico di Direttore Generale dello spettacolo, una carica che, dopo l'8 Settembre, gli avrebbe facilmente consentito di viaggiare con la Ferida allontanandosi così dall'Italia dilaniata. I due, invece, scelgono di unirsi alla Repubblica Sociale di Salò. Valenti trova in Borghese un altro personaggio al di fuori delle regole e si arruola nella X Mas. Nel momento del crollo di tutte le speranze di una revanche nazifascista i due godono di una pessima fama. La vox populi vuole, infatti, che abbiano coadiuvato le abominevoli azioni di tortura della banda guidata dallo psicopatico Koch e che Luisa abbia anche danzato nuda per eccitare i torturatori. Sarà questo marchio d'infamia che li condurrà all'esecuzione. Storia di una coppia i cui nomi risuonano ormai solo nella memoria dei nostri nonni: Ferida-Valenti. Lei nelle pellicole del Ventennio spesso interpretava ruoli di prostituta, fedifraga o amante. Lui guascone, comprimario, gradasso e antagonista. Al regime fascista i due amanti prestarono il loro fascino ambiguo, la turbolenza della loro passione, l'adesione conformista a Salò, gli affari loschi del mercato nero. Furono giustiziati dai partigiani a Milano e dopo vent'anni Ferida fu riabilitata, mentre lui no.
Marco Tullio Giordana si lascia affascinare dalla storia di Sanguepazzo trent'anni fa. Dopo i racconti di sua nonna, dopo le prime ricerche d'archivio, inizia a scrivere, si fa affiancare prima da Enzo Ungari e, dieci anni dopo, da Leone Colonna. Entrambi gli sceneggiatori scompaiono prematuramente e il progetto ogni volta perde di mordente. Oggi arriva sugli schermi con la forza di una lunghissima scrematura. Le storie di Ferida e Valenti sono assai liberamente recuperate e quello che esce fuori, prepotente, non è il ritratto di una coppia di fascisti, ma di un'intera epoca e di un intero paese e, per questo, risultano inopportune le polemiche sul carattere "revisionistico" del film. Il suo cuore, infatti, non è tanto rappresentato dalle passioni e dagli steccati politici, quanto dal ritratto di un'Italia in cui il conformismo più o meno imposto, l'impoverimento culturale oltre a quello economico, la disillusione e la disinformazione furono terreno di coltura per la dittatura fascista. Ritratto che, molto più della verità presunta sulle colpe di Ferida e Valenti, riguarda il nostro presente. Giordana è quindi riuscito a fare di questa storia lontana l'unica cosa che valesse la pena. E lo ha fatto intingendo la sua pellicola nei colori e nelle emotività proprie di quell'epoca. Il risultato è una sorta di appassionato melò dal sottofondo amarissimo, a cui Monica Bellucci e Luca Zingaretti regalano con generosità una totale partecipazione a ruoli antipatici e difficili. Messa da parte la voglia di giudicare, Giordana fa il suo mestiere di artigiano del cinema e lo fa con serietà e dedizione. Bellucci e Zingaretti fanno la loro, prestando corpi ed emozioni ai loro personaggi. Così si fa il cinema bello e appassionato.
Soggetto: Marco Tullio Giordana. Sceneggiatura: Leone Colonna, Marco Tullio Giordana, Enzo Ungari. Costumi: Maria Rita Barbera. Musica: Franco Piersanti. Fotografia: Roberto Forza. Montaggio: Roberto Missiroli. Interpreti: Luca Zingaretti, Monica Bellucci, Alessio Boni, Mattia Sbragia, Luigi Lo Cascio, Sonia Bergamasco e Marco Paolini. Produttore: Angelo Barbagallo. Distribuzione: O1 Distribution. Origine: Italia, 2008.