Antonio, un uomo con sogni, ansie e peccatucci molto normali, viene intercettato da Raniero, un ricchissimo ed eccentrico signore che lo bracca sistematicamente senza un motivo apparente, fino al giorno in cui gli rivela che è lui l’uomo che lo ucciderà, permettendogli così di compiere il suo grande e fatale destino.
Antonio non prenderebbe sul serio quelle bizzarrie esoteriche, ma è incalzato da Raniero, che finisce per impossessarsi della sua vita tenendolo in pugno come una pedina. Antonio allora si spaventa e cerca di sfuggirgli, disposto persino a rinunciare a qualche inatteso beneficio che ricava da quell’assurda relazione. Ma il cerchio si stringe e Raniero implacabile gli sta addosso, e quello che sembrava solo un gioco diabolico diventa una valanga che travolge in un crescendo tragicomico i nostri personaggi e i loro sogni onnipotenti.
Al di là delle apparenze da commedia-thriller ironica e colorata con le tinte della favola, Italian Dream è, innanzitutto, un piccolo apologo sull’inafferrabilità del senso della vita nei nostri tempi, dove la realtà è scivolosa, cangiante, ipervirtuale e apparentemente sempre più provvisoria In secondo luogo, il film (la parabola del suo protagonista principale) è anche una metafora della situazione attuale del nostro paese: futile, litigioso, incosciente, giocherellone, instabile, agitato, fragile e narcisista. Tutto ciò viene espresso con uno stile che tende a mescolare vari elementi: il thriller con la commedia leggermente sgangherata, il fantastico con il reale, lo stereotipo quotidiano con l’assurdo, il colore gridato e iperrealista con la deformazione espressionista.
E’ un apologo-commedia dal sapore un po’ gogoliano, con un Antonio (Ivano Marescotti) che viene travolto dalla realtà assurda che lo circonda, nonostante pensi di avere sempre perfettamente la situazione sotto controllo.Il vitalissimo Antonio è un tipico italiano dei nostri giorni alle prese con un lavoro precario, le rate da pagare, i prestiti delle finanziarie, il Superenalotto, con in più una passione insana per le scommesse. Un uomo di oggi che insegue un sogno per metà antiquato (la Post- Swinging London di quando era ragazzo) e per metà contemporaneo (aprire un ristorante italiano di successo nella scintillante Londra del primo decennio del secolo), che finisce per cadere, assieme al suo supponente avversario, in un gioco molto più grande di lui. Il sogno di Antonio è una fucina di illusioni con cui il nostro keatoniano personaggio cerca di puntellare il suo inesorabile deragliamento verso una fine tragicomica. Antonio non vuole vedere e vive di sogni, è un ignaro campione di questo vivacchiare che si alimenta con ostinazione del meraviglioso che un giorno arriverà e darà finalmente senso all’esistenza. Ed è, a suo modo, afflitto dal male del secolo: il narcisismo. Un piccolo, buffo, delizioso narciso nullatenente che inciampa in continuazione nello sforzo di esporsi alla luce del sole. Raniero, il suo avversario, è invece un narciso ricco. Un uomo di potere che crede di guidare gli eventi come vuole, sicuro di plasmare la realtà a suo gusto e piacere. Le donne, nel film, sono un contraltare pragmatico di questo smarrimento. Loro vanno avanti diritte, estraendo dal caos della vita il senso del loro obiettivo, altrettanto illusorio anche quando riesce a compiersi, ma, alla fine, molto più concreto e immediatamente tangibile.
Italian Dream prova ad esprimere un’idea di cinema che non si limita a “sbobinare le chiacchiere del mondo”, come spesso tende a fare il cinema italiano, ma cerca uno sguardo personale (fantastico e ironico) sull’abbaglio della nostra esistenza.
Soggetto: Sandro Baldoni. Sceneggiatura: Sandro Baldoni e Jo Durden Smith. Costumi: Donatella Cianchetti. Scenografia: Gianni Silvestri e Cristiana Amendola. Musica: Carlo Siliotto. Fotografia: Daniele Massaccesi. Montaggio: Ilaria Fraioli. Interpreti: Ivano Marescotti, Teco Celio, Silvia Cohen, Lenka Lanci. Produttore: Gianfilippo Pedote, Sandro Baldoni, Johnny Dell’Orto, Zeno Fedeli e Francesco Virga. Distribuzione: Lucky Red. Origine: Italia, 2007