Snikt! Banf!... suoni piuttosto familiari a chi ha sfogliato le pagine degli eroi assurti al ruolo di vere star durante la gestione Claremont - Byrne. Il loro ritorno sul grande schermo, sempre sotto l'abile guida di Bryan Singer, è uno dei rari casi in cui un sequel supera di gran lunga l'originale. Se il primo film era sostanzialmente imperniato su Wolverine questo lo vede si, ancora protagonista, ma allo stesso tempo delinea molto più nettamente anche gli altri X-Men portando finalmente tutti sullo stesso piano (ad eccezione di Ciclope che francamente non riesce ad assumere una dimensione propria e resta relegato ad un ruolo marginale di "bravo ragazzo" e non di leader).
Relegato Magneto (Ian McKellen / Il Signore degli Anelli) nella sua prigione di plastica tutto sembrerebbe risolto, tanto più che Mistica (Rebecca Romijn-Stamos / Femme Fatale) veste ormai i panni del defunto senatore Kelly assicurando una certa stabilità al "mondo mutante". La calma che precede la tempesta (no, non Ororo), infatti improvvisamente un mutante tenta di assassinare il presidente degli Stati Uniti. Velocissimo, praticamente incorporeo, si intrufola tra le maglie della sicurezza dell'uomo più potente del pianeta per poi fallire all'ultimo istante (ma sarà poi proprio così?). Quell'uomo è Kurt Wagner (Alan Cumming / "Birthday Party"), alias Nightcrawler.
Il pericolo corso richiede misure estreme, ma sottili, viene così incaricato il generale Striker (Brian Cox / La 25^ ora) di risolvere il problema mutante alla radice e quindi colpire i ragazzi di Xavier (Patrick Stewart / Star Trek) forte, duro e senza clamori. Dopo aver abilmente catturato il Professore e Ciclope (James Marsden / Preacher), Striker comanda un assalto all'Istituto per Giovani Dotati a Salem sperando di catturare gli altri. Purtroppo per lui Fenice (Famke Janssen / Le spie) e Tempesta (Halle Berry / La morte può attendere) sono in missione e Wolverine (Hugh Jackman / Kate & Leopold) è appena tornato. Un facile blitz si trasforma in un massacro con la fuga dei giovani mutanti.
Sarà quindi un caccia al gatto col topo con l'inevitabile resa dei conti.
Singer può sicuramente avvalersi non solo di un cast ormai rodato, ma soprattutto del forte richiamo delle star. Tutte le "promesse" che avevano puntato sul primo X-Men, si sono ritrovate nel firmamento hollywooddiano (si, lo so, sempre ad esclusione di Ciclope / Marsden): la Berry ha vinto un Oscar, Jackman è diventato un sex symbol in buona compagnia della Stamos e la Jannsen si è rilanciata. Uniamo a questo un budget faraonico che ha consentito effetti speciali a profusione, una sceneggiatura sicuramente più avvincente della precedente, ed ecco il risultato: un gran bel film.
Sugli effetti è inutile dilungarsi, dal trucco personale della Stamos e Cumming (rispettivamente 8 e 5 ore a seduta), fino ai vari effetti ottici utilizzati per esplosioni, raggi d'energia e quant'altro. Notevole.
Sempre attentissimi anche sul fronte della sceneggiatura per non stravolgere l'universo "X" creato dalla Marvel (cosa accaduta ad esempio in Daredevil), dove impegno sociale e denuncia del razzismo - qui focalizzato verso i "mutanti, ma comunque generalizzabile verso qualunque "diverso" - si abbinano a spettacolarizzazione e un pò di soap-opera.
Lo stesso Singer sembra beneficiare del positivo influsso generale, liberandosi da quella regia un pò televisiva che aveva ancorato le sue precedenti prove (I soliti sospetti su tutti) e lasciandosi andare a qualche soluzione un pò più ardita.
Beh, a questo punto non resta che aspettare il terzo, ovvero la saga di Fenice (viste le premesse).
Sceneggiatura: Michael Dougherty, Daniel P. Hanley, Bryan Singer. Fotografia: Newton Thomas Sigel. Musiche: John Ottman. Scenografia: Geoff Hubbard, Helen Jarvis. Costumi: Louise Mingenbach. Montaggio: Elliot Graham, John Ottman. Interpreti: Patrick Stewart, Hugh Jackman, Ian McKellen, Halle Berry, Famke Janssen, James Marsden, Alan Cumming, Brian Cox, Bruce Davison, Anna Paquin.
Stati Uniti - 2003