Allevatori che vedono morire le proprie pecore per la diossina. Un educatore ambientale che lotta contro i crimini ambientali. Contadini che coltivano terre inquinate dalle vicine discariche. Storie di denuncia e testimonianza del massacro di un territorio. Siamo in Italia, nella regione Campania, dove sono presenti oltre mille discariche abusive di rifiuti tossici. Sullo sfondo una camorra imprenditrice che usa camion e pale meccaniche al posto delle pistole. Una camorra dai colletti bianchi, imprenditoria deviata ed istituzioni colluse, raccontata da un magistrato che svela i meccanismi di un'attività violenta che sta provocando più morti, lente nel tempo, di qualsiasi altro fenomeno criminale. A venticinque chilometri da Napoli, nei comuni di Giuliano, Qualiano, Acerra e Villaricca, il gregge pascola prima di essere abbattuto e gli agnelli, uccisi dalla diossina, si decompongono come fiori sui prati. L'eco-mafia, che produce più morti di una qualsiasi altra attività criminale, non è un espediente narrativo e l’educatore ambientale Raffaele Del Giudice non è un attore: Biùtifil cauntri, il documentario di Esmeralda Calabria, Andrea D'Ambrosio e Peppe Ruggiero è materiale più reale del reale, è un grande storia di impegno civile sostenuta da una poetica originale, che serve a raccontare un territorio umano e geografico lasciato a se stesso. Le fuoriuscite del cobalto dalla fabbrica di Montefibre hanno contaminato fragole e pomodori, le discariche abusive e i chilometri di spazzatura e sacchetti hanno avvelenato pecore e bufale, quelle del pregiato latte bufalino che diventa mozzarella "elastica e resistente al primo morso".
Gli agricoltori e i pastori campani sono soli contro le sopraffazioni e la ricerca del profitto, contro i trafficanti di rifiuti e la camorra casertana, contro le connivenze tra imprenditoria e politici, contro l'assenza dei controlli e l'arroganza dei poteri forti, contro il silenzio della stampa e la complicità degli organi statali. Nella biùtiful cauntri del titolo, brevi ritratti senza parole, ma densi di dolore si alternano con le testimonianze di un'allevatrice di agnelli, di agricoltori, di pastori, di un sindaco, di un procuratore e di un educatore ambientale, in lotta perenne con i crimini del territorio e con una forza che avvelena i loro cari, le loro terre e i prodotti che finiscono sulle nostre tavole.
Gli autori leggono quella realtà facendo un passo indietro, sottraendo la loro presenza agli occhi dello spettatore, declinando il narratore fuori campo e onniscente per cercare nella campagna campana le persone che avrebbero potuto diventare i personaggi principali, perché il cinema funziona soprattutto attraverso l'identificazione. Entra in gioco, in questo modo, uno sguardo umano che i documentaristi coltivano partecipando (a distanza) alla realtà. Uno sguardo laico, lontano da diffusi ideologismi, capace di cogliere la crisi etica e politica del Bel Paese, dove il male è "a norma" come le discariche abusive e dove i reati ambientali non sono contemplati dal Codice Penale.
Soggetto e Sceneggiatura: Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero. Musiche: Valerio Lupo Faggioni. e Guido Zen. Fotografia: Alessandro Abate. Montaggio: Esmeralda Calabria. Produttore: Lionello Cerri. Distribuzione: LUMIERE & CO. Origine: Italia, 2007