Osborne Cox è un analista della CIA che viene da un giorno all'altro allontanato dal suo incarico. Motivo ufficiale: ha dei problemi con l'alcool. In verità, comincerà ad averli rimanendo a casa disoccupato e con una moglie che lo tradisce con Harry Pfaffer, uno sceriffo federale affetto da numerose intolleranze alimentari. Alla periferia di Washington, in una palestra, Linda Litzke (una donna di mezza età che sogna interventi di chirurgia estetica che non può pagarsi) viene coinvolta da Chas, un collega svaporato, in un gioco pericoloso: un inserviente ha trovato in uno spogliatoio un dischetto con informazioni riservate della CIA. I due risalgono al proprietario, che è Osborne, e decidono di tentare di ricattarlo per denaro.
I Coen questa volta si divertono davvero con attori amici come George Clooney e Frances McDormand e con una new entry come Tilda Swinton. Ma il loro mondo di losers, un po' ipodotati sul piano intellettuale, è comunque ricco di un retrogusto amaro. Il microcosmo che vanno a raccontarci, prendendo le mosse da una visione satellitare del nostro pianeta e andando a stringere su Washington, è fatto di gente che agisce senza pensare mai alle conseguenze. Il divertimento per i due consiste nel realizzare un film “alla Landis” mutandone il segno: il riferimento a Cevy Chase, protagonista dell'indimenticato Spie come noi, è addirittura esplicito. Ma, come sempre accade con i più intellettuali dei registi americani (anche quando sembrano muoversi in assoluta scioltezza alla ricerca del divertissement più puro), tutto è molto più complesso di come appare a una lettura superficiale. In una società in cui tutti hanno sogni alimentati dal bisogno di apparire, i Coen inseriscono un doppio salto mortale. Non cercano, infatti, di far dimenticare allo spettatore chi sono gli attori o le attrici che stanno interpretando i ruoli principali e cercano di lavorare sulla loro presenza caricando le caratterizzazioni (impagabile quella di Brad Pitt) in modo che si abbia sempre l'attenzione divisa in due: da un lato si osservano i personaggi, ma, al contempo, non si riesce a perdere di vista il fatto che delle autentiche icone del cinema contemporaneo si cimentano con bravura impagabile in ruoli opposti a quelli che lo star system generalmente impone loro. È questa costante altalena che fa sì che questo film non possa essere considerato “minore” nella filmografia coeniana, ma che si collochi alla perfezione nella consapevole e continua ricerca di uno sguardo che non dimentica mai una proposta alta delle potenzialità del cinema.
Sceneggiatura: Joel e Ethan Coen. Scenografie: Jess Gonchor. Costumi: Mary Zophres. Musiche: Carter Burwell. Fotografia: Emmanuel Lubezki. Montaggio: Roderick Jaynes. Interpreti: George Clooney, Brad Pitt, Frances McDormand, Tilda Swinton, John Malkovich. Produttori: Joel e Ethan Coen. Distribuzione: MEDUSA. Origine: U.S.A., 2008