Philippe è direttore di un ufficio postale in Provenza. Obbligato al trasferimento, tenta di farsi mandare in Costa Azzurra e, per ottenere l'assegnazione, inscena un trucco che viene scoperto. A questo punto potrebbe temere il licenziamento, invece gli accade di peggio: viene destinato all'ufficio postale di Bergues, nel Nord-Pas de Calais. Non c'è persona che non lo compatisca, perfino un agente della polizia stradale lo commisera quando viene a conoscenza della sua meta. La moglie, caduta praticamente in depressione alla notizia, non lo segue. Giunto a destinazione tutto sembra così come era stato narrato. I locali parlano un dialetto pressoché incomprensibile, il cibo non è allettante e l'appartamento dove dovrebbe andare a vivere è privo di mobilio. Ma ben presto le cose cambiano. Philippe, grazie all'umanità del postino Antoine e dei suoi colleghi d'ufficio, scoprirà che si può vivere (e bene) anche al Nord, ma come farlo capire a sua moglie?
Successo travolgente al box office francese, questo film di Daniel Boom (che il pubblico italiano ha imparato a conoscere grazie a Il mio migliore amico di Patrice Leconte) si rivela un successo quasi inatteso, perché il tema non era dei più semplici, cioè il pregiudizio e, soprattutto, quello legato a una regione della Francia: il Nord sopra Parigi (l'area di Lille) è considerato dai francesi un luogo buio, dove fa freddo e piove sempre, abitato da gente rude, poco socievole e dai gusti strani, che, per di più, parla un dialetto-lingua detto Ch'timi, dove la ‘s' francese suona ‘ch' e il ‘toi' e ‘moi' diventano ‘ti' e ‘mi'. Kad Merad, nel ruolo di Philippe, riesce a rendere perfettamente il disagio di chi parte con addosso il fardello del pregiudizio verso una destinazione in cui dovrà permanere per un non breve periodo. I primi incontri non faranno che rafforzare la prima impressione, ma non si tratta che della facciata. La comprensione è possibile e si sviluppa grazie alle piccole situazioni quotidiane e ad un pizzico di commedia con qualche tratto di surreale (vedi la consegna a domicilio della posta con progressiva ubriacatura dovuta agli utenti ospitali).
Quello che alla commedia francese riesce ancora possibile è il saper coniugare il divertimento con l'umanità e con un messaggio non declamato o didascalico. È ancora possibile conoscersi e comprendersi nonostante la sedimentazione di stereotipi. È sufficiente provare ad andare oltre e provare a capirsi. Magari anche arredando, con mobili presi qua e là, un appartamento e mangiando in piazza le frites.
Boom, che è del Nord, da tempo attendeva il momento di poter lavorare su questi temi. C'è riuscito e il pubblico francese gliene ha dato calorosamente atto.
Sceneggiatura: Dany Boon, Franck Magnier e Alexandre Charlot. Scenografia: Alain Veissier. Costumi: Florence Sadaune. Musiche: Philippe Rombi. Fotografia: Pierre Aim. Montaggio: Luc Barnier e Julie Delord. Interpreti: Kat Merad, Dany Boon, Zoe Felix, Anne Marivin, Philippe Duquesne, Guy Lecluyse. Produttore: Richard Pezet. Distribuzione: MEDUSA. Origine: Francia, 2008