La celebre scienziata Helen Benson si ritrova faccia a faccia con un alieno chiamato Klaatu, che ha viaggiato nell’universo per avvertire l’umanità di un’imminente crisi globale, ma alcune forze, che sfuggono al controllo di Helen, ritengono ostile l’extraterrestre e gli negano la possibilità di parlare ai leader del mondo come aveva richiesto. La donna e il figliastro Jacob, con cui è in cattivi rapporti, scoprono rapidamente le conseguenze mortali della frase di Klaatu, che si reputa “un amico della Terra”. Helen deve perciò trovare un modo per convincere questa entità, inviata per distruggerci, che l’umanità merita di essere salvata. Ma potrebbe essere troppo tardi: il processo ha avuto inizio.
Rifacimento contemporaneo del celebre classico di fantascienza del 1951, torna Klaatu, l'alieno dall'aspetto umano, che già allora, come oggi, atterrò sulla Terra con un avvertimento per l'umanità. Erano gli anni della Guerra Fredda fra USA e URSS, degli armamenti nucleari e della psicosi del "nemico in casa". Sessant'anni dopo Scott Derrickson recupera un classico della fantascienza anni Cinquanta aggiornandolo alla mutata condizione politica e ambientale. L'alieno Klaatu è interpretato questa volta da Keanu Reeves che, dopo aver incarnato lo spirito di Neo, l'Eletto di Matrix e raggiunto l'immortalità tecnologica nel cinema virtuale dei fratelli Wachowski, assume sembianze umane e acquista finalmente un corpo di carne e sangue. Ancora una volta l’attore riconferma il suo essere "soglia", luogo di transito tra un entrare e un uscire, tra il mondo reale e quello sognato o ipotizzato. È il padre alieno e guerriero di un'umanità sull'orlo di una crisi di nervi, capace di farla (ri)nascere a forza di amore e di messaggi alle nazioni. La nuova versione della storia è, in un certo senso, diversa dall'originale, soprattutto per ciò che riguarda e coinvolge il suo personaggio: nel film di Wise l'alieno è inizialmente affabile, sembra quasi umano, poi, però, assume un'aria sinistra e lascia la terra con un severo ammonimento. Nel remake accade, invece, esattamente il contrario: Klaatu appare da subito ambiguo e ostile, ma, nel procedere degli eventi, finisce per assumere caratteristiche umane che lo avvicinano inevitabilmente a noi. L'avvertimento che il primo film lanciava "alla Terra" negli anni è stato scongiurato, in quanto l'umanità ha evitato l'olocausto nucleare. Nonostante ciò, le armi nucleari non sono sparite, inoltre, il nuovo allarme che caratterizza il messaggio del film, è incentrato sul problema ambientale. È per questo che il nuovo Ultimatum alla Terra risulta assai interessante, perché, in questo caso, la fantascienza ha uno scopo preciso: indurre le persone a riflettere sul disastro ecologico e ambientale che grava sul nostro pianeta e sulla violenza della guerra. La fantascienza è un genere all’avanguardia nell’affrontare temi delicati come l’ecologia, il pacifismo e il razzismo (sebbene in chiave di contrapposizione tra l’uomo e l’alieno, che non è altro che la metafora della diffidenza verso il diverso). Ecco dunque che Ultimatum alla Terra, sebbene sia un rifacimento del citato film di Wise, sicuramente affronta temi di tremenda attualità: l’ecologia disastrata, con l’inquinamento e il surriscaldamento dell’atmosfera terrestre, oltre ai focolai di guerra e al terrorismo, suggeriscono come l’umanità, oggi, si trovi davvero a un bivio tra un futuro autodistruttivo e un futuro diverso.
Soggetto: Edmund H.North. Sceneggiatura: David Scarpa. Scenografia: David Brisbin e Elizabeth Wilcox. Costumi: Tish Monaghan. Musiche: Tyler Bates. Fotografia: David Tattersall. Montaggio: Wayne Wahrman. Interpreti: Keanu Reeves, Jennifer Connelly, Jon Hamm, John Cleese, Kathy Bates. Produttori: Paul Harris Boardman, Gregory Goodman e Erwin Stoff. Distribuzione: 20th Century Fox. Origine: U.S.A., 2008