Bolt è il cane-attore perfetto. Per lui non esiste differenza tra set e vita, tra realtà e finzione, perché è davvero convinto di essere un supercane, frutto di un esperimento scientifico come il personaggio che interpreta. La sua missione nella serie tv, e quindi nella vita, è molto simile a quella di qualsiasi cane: difendere il proprio padrone, che, nel caso specifico, è una bambina. Dopo averlo fatto in molteplici ciak, però, il caso porta Bolt fuori dalla campana di vetro dei grandi studios, catapultandolo nel mondo reale, dove i suoi cinematografici superpoteri non funzionano. Alla disperata ricerca della padrona e
sballottato dall'altra parte degli Stati Uniti, dovrà compiere un prodigioso (nonché istruttivo) ritorno a casa in compagnia di simpatici amici.
Dopo Chicken Little, la Disney torna a fare un cartone in computer grafica seguendo il percorso tecnico segnato da Pixar e Dreamworks, ma mantenendosi sui binari di contenuto che storicamente le appartengono. Così, Bolt, è un film della Disney nel senso più classico e dove gli animali antropomorfizzati hanno un carattere che deriva dall'impressione che abbiamo dell'atteggiamento della loro specie o razza e non una personalità propria. Quello di Bolt è davvero il buon vecchio mondo Disney, quello davanti al quale i bambini ridono solleticati nella maniera più immediata e gli adulti che li accompagnano sorridono lieti dei simpatici e rassicuranti contenuti. C'è una canzone (cantata in italiano nell'edizione italiana), c'è una parabola morale molto semplice e ricorrente e ci sono dinamiche affettive che più basilari ed empatiche non si può (l'amore tra padrone e cane). Sebbene l’immedesimazione totale con il protagonista tardi ad arrivare, ciò non toglie che, nel tirare le fila del racconto, le emozioni si facciano sempre più vive e si possa finire con qualche lacrima finale. Non c’è una vera e propria morale della favola, perché a legare tutta la narrazione è l’inossidabile volontà di Bolt di ritrovare la sua padroncina (un tema che, soprattutto chi possiede un cane, non potrà che trovare tanto semplice quanto intenso) e tanto basta per pensare che il classico tema della “famiglia”, tanto caro alla Disney, trovi il suo compimento.
Scenografia: Paul A.Felix. Musiche: John Powell. Doppiatori italiani: Bolt (Raul Bova), Penny (Giulia Tarquini), Mittens (Emanuela Rossi), Rhino (Roberto Stocchi), Dott. Calico (Stefano Mondini), il regista (Angelo Maggi). Produttori: Clark Spencer, Lisa M.Poole e Makul Wigert. Distribuzione: Buena Vista. Origine: U.S.A., 2008.