Ignazio, Lucia e Fabio sono stati bambini felici e inseparabili nel Salento degli anni Sessanta. Adesso sono adulti tormentati e divisi nel Salento della Sacra Corona Unita. Ignazio è diventato un giudice stimato, rientrato a Lecce dopo aver esercitato la professione nel Nord Italia; Lucia è madre di un ragazzino e braccio destro del boss Carmine Zà; Fabio è un appassionato giocatore di biliardo col vizio della cocaina. Al funerale di Fabio, stroncato da un’overdose, Lucia e Ignazio si ritrovano e si innamorano senza dichiararsi. Durante le indagini sul traffico di cocaina, Ignazio scopre il coinvolgimento di Lucia. Ferito e addolorato dalle bugie della donna e dalla rivelazione della sua vera natura, l’affronta, spingendola, suo malgrado, alla latitanza. Ma il giudice sedotto e la dark lady hanno ancora un conto d’amore da regolare e da consumare.
Edoardo Winspeare, cognome inglese e cuore salentino, torna nei borghi antichi del Salento dopo il miracolo ambientato a Taranto, muovendosi lungo la frontiera tra noir e mélo. Dentro un ambiente luminoso e denso di umori abita un personaggio femminile di stupefacente bellezza, cupa e sgomenta davanti alla radicalità delle proprie decisioni: ispirare e guidare una squadra di criminali organizzati. “Femmina folle” e “lupa tragica”, Lucia è portatrice di un segreto sepolto che minaccia la sua vita apparentemente solare e l’amore ancora imploso per il giudice Ignazio De Rao, l’uomo che potrebbe forse permetterle di sottrarsi al disagio della sua condizione. Ma Winspeare non sceglie per i suoi amanti la redenzione: rivedersi e scoprirsi nei rispettivi ruoli è per Lucia e Ignazio vertigine ulteriore, innamoramento sovrapposto a quello già esistente. Fuggiranno dentro una notte per amarsi e si nasconderanno in quell’unica notte per concedersi l’uno all’altra. Quando il giudice di Gifuni si trova di fronte alla donna, di cui conosce ormai il volto scellerato, il suo sentimento ne frena l’azione, improntata altrimenti a grande sicurezza e condotta morale. L’amore reciproco impedisce all’uomo dietro al giudice di denunciarla e alla donna dietro alla criminale di comprometterlo. Agli amanti è possibile darsi e possedersi senza mai guardarsi negli occhi fino all’alba, quando l’arrivo di una telefonata risveglierà Lucia dall’evidenza dell’impossibilità del loro amore. In un mondo di uomini, incapaci di distinguere ciò che è vero (una nuvola) da ciò che immaginario (un gatto o una barca), la femme fatale criminale della Finocchiaro riconosce i segni menzogneri e l’ineluttabilità della realtà e dell’amore. Le emozioni di un amore perduto nel tempo incolpevole dei cieli azzurri dell’infanzia e ritrovato nel cielo aggredito dai proiettili della maturità, sono affidate al non detto: agli sguardi e ai silenzi incerti di Gifuni e ai movimenti morbidi e ambigui della Finocchiaro, corpi esausti di amore che bruciano tutta la passione nell’inseguimento di un adesso che non avrà mai luogo. Winspeare produce un’idea di cinema melodrammatico che si nutre della vita, della tradizione e della cultura del Salento. Un film regolato dal ritmo rapidissimo di una musica di possessione “pizzicata” alla chitarra, che non riesce a liberare la “tarantata” dal suo male. Generato da un ambiente criminale, il mélo del galantuomo e della signora della malavita si chiude all’insegna della costrizione, che è quella tipica del melodramma, della condizione umana, ma anche della società (lei è prigioniera dei suoi errori, lui dell’istituzione che rappresenta). Galantuomini testimonia come in periodi di crisi sociale e ideologica, il melodramma si dimostri un efficace strumento di rispecchiamento collettivo, adempiendo a quella funzione che nella Grecia antica era assunta dalla tragedia.
Soggetto: Edoardo Winspeare e Alessandro Valenti. Sceneggiatura: Andrea Piva, Alessandro Valenti e Edoardo Winspeare. Scenografie: Sabrina Balestra. Costumi: Silvia Nebiolo. Musiche: Gabriele Rampino e Bruno Pupparo. Fotografia: Paolo Carnera. Montaggio: Luca Benedetti. Interpreti: Donatella Finocchiaro, Fabrizio Gifuni, Beppe Fiorello, Gioia Spaziani, Marcello Prayer e Lamberto Probo. Produttore: Fabrizio Mosca. Distribuzione: O1 Distribution. Origine: Italia, 2007.