Classe 1938, Giuseppe detto Pupi Avati, bolognese di nascita ma romano di adozione, a pochi mesi dalla presentazione de Il papà di Giovanna, esce con il suo ultimo lavoro, Gli amici del bar Margherita, film corale con un cast di attori eccelsi che annovera tra le proprie file Diego Abatantuono, Neri Marcorè, Luisa Ranieri, Laura Chiatti, Fabio De Luigi, Luigi Lo Cascio, Claudio Botosso, Gianni Ippoliti, Gianni Cavina e Katia Ricciarelli. Una varietà di personaggi e personalità che ruotano intorno alla vita del giovane Taddeo, detto Coso, interpretato da Pierpaolo Zizzi, alla sua prima esperienza cinematografica. In lui rivivono i sogni e le speranze del regista. Girato nel maggio 2008 sotto i portici di via Roma a Cuneo, ma ambientato a Bologna negli anni cinquanta, Gli amici del bar Margherita è una commedia sentimentale fortemente autobiografica. Siamo nel 1954. Il diciottenne Taddeo vive con la mamma (Katia Ricciarelli) e il nonno Carlo (Gianni Cavina) di fronte al mitico bar Margherita, locale nel quale vigono delle vere e proprie regole di comportamento, una sorta di codice d'onore che nessuno può infrangere e che, grazie a questo, riunisce persone ammirate e invidiate dai più. Grazie ad uno stratagemma, divenendo cioè l'autista del misterioso e carismatico Al (Diego Abatantuono), Taddeo trova la chiave di accesso a quella realtà. Senza rendersene conto, diventa nell'arco di poco tempo il testimone di una serie di situazioni legate alle vite dei più disparati personaggi: Bep (Neri Marcorè) è innamorato della entreneuse Marcella (Laura Chiatti); Gian (Fabio De Luigi) è un aspirante cantante che sogna di partecipare al Festival di San Remo; Manuelo (Luigi Lo Cascio) è un ladruncolo sessuofobo, mentre Zanchi (Claudio Botosso) è l’inventore delle cravatte con l'elastico; infine, ci sono lo strano campione di ballo Sarti (Gianni Ippoliti) e la bella e prosperosa maestra di pianoforte Ninni (Luisa Ranieri) di cui si innamora il nonno di Taddeo. Prodotta dallo stesso Pupi Avati insieme all'inseparabile fratello e compagno di cinema Antonio, la pellicola si avvale delle musiche di un altro bolognese doc, Lucio Dalla, amico di vecchia data, in quanto membro di un complesso in cui il regista, da ragazzo, suonava il clarino. Gli amici del bar Margherita, partendo da una piccola realtà di provincia, ricostruisce la società maschilista della metà del secolo scorso, raccontando un mondo al quale Avati avrebbe voluto appartenere in età giovanile. La macchina da presa è l'occhio nostalgico dell'autore e la somma dei fotogrammi si rivela come una celebrazione dei nostri quarant'anni di cinema per sorridere di noi stessi e della nostra superlativa ingenuità di quei tempi.