Regia: Maryam Touzani. Sceneggiatura: Matt Damon, Maryam Touzani. Fotografia: Virginie Surdej. Montaggio: Nicolas Rumpl. Scenografia Emmanuel De Meulemeester. Costumi: Rafika Benmaimoun. Interpreti: Lubna Azabal, Saleh Bakri, Ayoub Messioui,. Produttori: Amine Benjelloun, Mikkel Jersin. Distribuzione: Movies Inspired. Film. Origine: Marocco, 2022.
Halim è un sarto talentuoso con una bottega nella medina di Salé, dove vive in compagnia della moglie Mina che lo aiuta anche in negozio. Il loro rapporto è stretto e affettuoso, benché debba sopportare tanto una malattia che affligge Mina quanto l'omosessualità nascosta di Halim. L'arrivo di Youssef, un giovane apprendista molto attento a studiare le tecniche di Halim, porta novità nella routine consolidata della coppia, in un periodo scandito dalla cucitura di un bellissimo caftan blu per una cliente con poca pazienza. Al secondo film come regista, la cineasta marocchina Maryam Touzani è già riuscita a creare un suo mondo dai tratti distintivi: un cinema della domesticità attento alle sfumature dell'anima, accogliente come il salotto ben arredato di un ospite caloroso. È un piacere tornare a visitarlo dopo l'esordio di Adam, nel 2019, in cui protagoniste erano due donne che si trovavano per caso.
In Il caftano blu torna l'idea di accoglienza, con gli occhi attenti di Youssef a fare timido ingresso nella vita ben codificata della coppia formata da Mina e Halim. Al tempo stesso torna anche l'enfasi sul rigore artigiano, che si sposta dalla cucina alla sartoria: per Touzani l'amore è anche l'attenzione che si mette nel fare bene un lavoro manuale, nell'eccellere nella cura per il mestiere al limite della severità.
Ciò vuol dire che questo rigoroso dramma di osservazione familiare, dal tocco lieve e colmo d'affetto per ognuno dei personaggi, è anche sinceramente interessato all'esplorazione dell'attività sartoriale e non si limita a sfruttarla come metafora superficiale di intreccio e pazienza. Nella penombra della bottega di Halim, sarto e apprendista si confrontano su come piegare il filo per rendere un ricamo più duraturo, oppure fanno scorrere le mani su rotoli di tessuto dai colori meravigliosi, alla ricerca del tono più adatto. Intanto al bancone Mina gestisce i clienti e i fornitori, cerca di far capire che la qualità prende tempo e rivendica il talento speciale del marito.
Un cinema così intenso non può prescindere da un lavoro attoriale d'eccezione, e va dunque dato merito alla coppia formata da Lubna Azabal e Saleh Bakri. Lei vera padrona di casa del cinema di Touzani, dopo aver già interpretato Abla in Adam, e superba nel ruolo di una donna che custodisce il segreto di una relazione.
Bakri, dal canto suo, sarà irriconoscibile a chi lo ricorda killer spigoloso nell'ottimo Salvo di Piazza e Grassadonia: qui è un uomo elegante e gentile che nel riserbo nasconde un'identità non confessabile, e che sembra modellato sullo stilista Haider Ackermann per lo stile con cui porta baffi e cardigan rilassati.
Insieme fanno una coppia e un matrimonio in cui è un piacere intrufolarsi, per passare un po' di tempo nel cinema quieto e caloroso di una regista che ha un dono per lo studio psicologico dei personaggi.
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